Giocate e gol: crescita Pattarello: "Serve più cattiveria ma c’è qualità"

La dedica per il gol, l’intesa con Guccione e la fiducia del tecnico. "Posso e devo dare di più per la squadra"

9 novembre 2023
Giocate e gol:  crescita Pattarello: "Serve più cattiveria ma c’è qualità"

Giocate e gol: crescita Pattarello: "Serve più cattiveria ma c’è qualità"

di Andrea Lorentini

AREZZO

"Ho lasciato scorrere la palla e mirato al palo lontano. E’ andata bene". Emiliano Pattarello racconta con naturalezza il gol segnato alla Vis Pesaro, il suo secondo stagionale. In quel gesto tecnico c’è l’essenza dell’esterno veneto: potenza e qualità. Un mix che lo rende un giocatore quasi immarcabile quando è in giornata. "A livello personale sono soddisfatto per la rete e la prestazione. Lo sarei stato, però, di più se avessimo portato a casa i tre punti. Peccato perchè ci è mancato davvero poco". C’è una dedica?

"Per la mia famiglia che vedo poco, ma che anche a distanza mi segue e mi fa sentire la vicinanza".

Con Guccione l’intesa sta crescendo. La sensazione è che tra voi due ci sia un feeeling particolare.

"Con Filippo mi trovo bene. Ci cerchiamo spesso in campo. E’ un giocatore dotato di gran classe che ama dialogare sullo stretto. L’assist che mi ha fornito a Pesaro è stato veramente pregevole".

Nei suoi confronti c’è un bel carico di aspettative. Cosa le manca per un definitivo salto di qualità?

"Sicuramente devo segnare di più. Anche domenica ho avuto l’occasione per fare il secondo gol. Devo imparare a gestire meglio la frenesia che alle volte ho quando sono sotto porta. Sto cercando di farlo il più in fretta possibile per aiutare ancora di più la squadra".

Oltre alla freddezza in zona gol, in cosa sente di poter migliorare ancora?

"Nella concentrazione durante la partita. Credo che sto andando meglio dello scorso anno in questo senso. L’obiettivo è ridurre al minimo gli errori nella scelta delle giocate".

Indiani la utilizza prevalentemente a destra nel tridente. E’ la sua posizione preferita?

"Si, è quella nella quale mi sento più a mio agio. E’ chiaro, poi, che devo sapere interpretare ogni ruolo d’attacco per aiutare i compagni".

Che stagione è quella attuale per la sua carriera?

"Ogni anno è importante. Di sicuro sto bene e sento la fiducia da parte della società e dell’allenatore. Ho altri due anni di contratto e spero di restare a lungo in amaranto perchè questa piazza è una vetrina per mettersi in mostra. La proprietà è solida, ha progetti ambiziosi e perciò, qua, ci sono tutte le condizioni per crescere professionalmente".

Dopo 12 giornate l’Arezzo poteva fare di più oppure questa è la classifica che vi meritate?

"In certe occasioni ci è mancata un po’ di malizia che ci avrebbe permesso di avere qualche punto in più. Per restare all’ultima partita, nel finale dovevamo essere più abili a conservare l’1-0. Dobbiamo migliorare su questo e altri dettagli che sommati fanno la differenza. Non dimentichiamo, però, che abbiamo tanti giovani e qualcosa è naturale pagare sotto il profilo dell’esperienza. A Pesaro ne avevamo addirittura sei dall’inizio. Sono convinto che abbiamo molti margini di miglioramento".

Che idea si è fatto del campionato fino adesso?

"E’ un girone molto equilibrato e di conseguenza complicato. Ogni partita è dura. In passato ho disputato il raggruppamento A, quello del nord, e non era così difficile".

Domenica arriva il Pineto, che avversario vi troverete di fronte?

"Sono una neopromossa, ma che si è adatta subito alla categoria. Sono una squadra organizzata, fisica e con buona qualità offensiva. Dal canto nostro ci stiamo allenando bene in settimana e saremo pronti per proporre il nostro calcio".

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