Grifone deludente. Un punto e nuovo mister

Un’autorete al cinquantesimo del secondo tempo salva i biancorossi. La società ha annunciato il tecnico: squadra affidata a Roberto Malotti.

5 febbraio 2024
Grifone deludente. Un punto e nuovo mister

Grifone deludente. Un punto e nuovo mister

Un pareggio acciuffato al quinto minuto di recupero grazie ad un autogol sul campo dell’ultima in classifica. Senza voler nulla togliere alla prova positiva agli avversari, è chiaro che il Grosseto – questo Grosseto almeno, questo atteggiamento – non può rispecchiare le aspettative della società. Chi si aspettava una scossa almeno caratteriale in seguito al cambio in panchina (benché provvisiorio, in attesa di Roberto Malotti ufficializzato ieri) è rimasto deluso.

Eppure la gara era iniziata nel modo migliore per i biancorossi che al 10’ passano in vantaggio con Riccobono, marcatura che sembra presagire un pomeriggio tranquillo sul campo del Cenaia, ma in realtà il risultato che si sblocca dà la scossa all’undici pisano e addormenta i maremmani che al 27’ subiscono il pareggio: calcio d’angolo, Rossi svetta su tutti e piazza il pallone alle spalle di Raffaelli. Ti aspetti la reazione biancorossa e invece arriva il raddoppio dei locali, ancora sugli sviluppi di un corner, grazie a Degli Esposti che calcia al volo e ribalta la situazione. Per inciso: Degli Esposti è il preparatore atletico del Cenaia, ieri schierato come giocatore (e con un buon passato in categoria). Pisani galvanizzati, grossetani in confusione: solo un grande intervento di Raffaelli nega a Manfredi la gioia di inserire il suo nome nel tabellino dei marcatori.

Nella ripresa la contestazione dei tifosi grossetani ha il merito di scuotere un po’ la squadra ma il Cenaia regge bene e non corre particolari rischi e alla fine, con tutta la squadra maremmana in avanti, portiere compreso, serve un autogol di Rossi – al cinquantesimo – per regalare il pareggio al Grosseto.

A fine match la società ha annunciato l’arrivo in panchina di Roberto Malotti, "specializzato in imprese sportive – dicono i dirigenti –, artefice della scalata dell’Aquila Montevarchi, ereditata in penultima posizione nella stagione 2019-2020 e condotta ai playoff non disputati poi a causa del covid, ma poi vincitore del campionato successivo e poi condottiero verso la salvezza in serie C". E la società sottolinea anche un altro aspetto del tecnico fiorentino: "E’ noto per il suo leggendario carisma e per il suo temperamento sanguigno". Proprio quello che sembra mancare alla squadra che si appresta a guidare.

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