"Il Cesena? Ti ’inganna’ poi ti colpisce duro"

Alfonso Greco, tecnico della Torres, legge la gara di domenica: "Si deciderà nei duelli a centrocampo. Noi non dovremo snaturarci"

di STEFANO BENZONI -
16 dicembre 2023
"Il Cesena? Ti ’inganna’ poi ti colpisce duro"

"Il Cesena? Ti ’inganna’ poi ti colpisce duro"

Romano de Roma, tutta la trafila calcistica nelle fila della lazio ("La squadra per cui tifo? Tifare è ’na parola grossa. Diciamo che simpatizzo"), Alfonso Greco, 54 anni, è l’allenatore che sta guidando la Torres al campionato finora più esaltante ed indimenticabile della sua storia: secondo posto in classifica a 2 punti dal Cesena dopo 40 punti ottenuti con 12 vittorie, quattro pareggi ed una sconfitta con 27 gol segnati e solo 12 subiti. Ma, ironia della sorte e della vita, se a Sassari qualcuno qualche mese fa non avesse cambiato idea, ora il tecnico sarebbe seduto su qualche altra panchina. Infatti Greco, dopo aver guidato la formazione sarda nella stagione 2021-2022 alla promozione dalla D alla C e alla finale di Coppa Italia, il 27 dicembre 2022 con la squadra 13ª viene esonerato. Avventura finita? Nemmeno per sogno. Infatti il 19 marzo 2023 viene richiamato dalla dirigenza sarda e salva la squadra: "Questo dimostra che la vita è fantastica, ma dimostra anche che il mio lavoro è stato apprezzato più dopo che non prima. E’ stata una situazione strana. Dopo l’esonero se ho accettato di tornare è stato sia perché con il club ci eravamo lasciati bene, sia soprattutto per i ragazzi a cui ero e sono molto legato. Che volete farci, la vita è così".

Greco, confessi: se il giorno del raduno le avessero detto che il 17 dicembre si sarebbe trovato 2° in classifica a due punti dal Cesena e dopo essere stato in vetta a lungo ci avrebbe creduto?

"No, mai! Siamo andati nettamente oltre ogni nostra aspettativa. Però è anche vero che fin dal primo giorno eravamo consapevoli di avere un bel gruppo, formato da ragazzi di spessore e di valori autentici".

Siete passati da squadra che aveva iniziato alla grande, a squadra sopresa che tanto prima o poi sarebbe scoppiata, a realtà vera e propria. In questo momento in che fase siete?

"La nostra forza credo che sia stata e che continui ad essere il fatto che abbiamo sempre pensato alla partita della domenica successiva senza fare mai programmi, tabelle o altro. In spogliatoio non abbiamo mai fatto discorsi in prospettiva o guardando la classifica. E, premesso che ottenere certi risultati aiuta e lavorare meglio e ti dà fiducia, continueremo a fare così".

E perché?

"Perché se cambiassimo atteggiamento, perderemmo quell’entusiasmo e quella spregiudicatezza che c’è nel nostro modo di scendere in campo".

Qual è il vostro obiettivo?

"Non so nemmeno io dove potremo arrivare. Intanto cerchiamo di andare avanti così contenti di quello che stiamo facendo e onorati di essere sullo stesso livello o quasi di una grande squadra come il Cesena. Andiamo avanti così perché poi a gennaio con il mercato inzierà un altro campionato perché tutte le squadre più attrezzate si vorranno rinforzare. Noi siamo soddisfatti di quello che stiamo facendo tenendo vivo un campionato che non fosse per noi ora il Cesena avrebbe quasi del tutto fatto suo".

A Sassari i tifosi ci credono?

"In città i tifosi stanno sognando e non vogliamo essere certo noi a spegnere il loro entusiasmo. Per fare questo dobbiamo andare avanti gara dopo gara".

Che partita sarà quella di domenica?

"Non la definirei prova di maturità perché ne abbiamo superate già parecchie. Sarà una gara molto difficile contro una squadra fortissima, solida, esperta, con eccellenti giovani che gioca bene in difesa, a centrocampo e in profondità".

Cosa teme di più del Cesena?

"La sua capacità di fare credere alle avversarie di avere in mano il pallino del gioco e poi di colpirle inesorabilmente".

Secondo lei dove si deciderà la gara?

"In tutti i duelli individuali in mezzo al campo. Vincerà la formazione che se ne aggiudicherà di più".

Lei a fine stagione sarà contento se...?

"Se, indipendentemente dai risultati, non avremo perso la mentalità e lo spirito di oggi. Dovesse succedere il contrario per me sarebbe una sconfitta".

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