Il derby di Dadina "Conta solo vincere"

Il preparatore dei portieri del Ravenna ha giocato anche a Forlì: "Sfida un tempo non sentita come oggi, va preparata con serenità"

3 aprile 2024
Il derby di Dadina "Conta solo vincere"

Il derby di Dadina "Conta solo vincere"

Stefano Dadina, 62 anni, prodotto del vivaio cesenate che lo ha lanciato fino alla serie A (anche se ha iniziato al 10 anni alla Spem Ravenna), è il preparatore dei portieri del Ravenna. Lo è stato anche del Forlì. Con entrambe le maglie, a inizio anni 80, ha giocato i primi campionati da professionista. Nella settimana che introduce il derby di domenica al ‘Benelli’ gli abbiamo chiesto come si prepara una sfida così sentita.

Dadina, come vive il derby un doppio ex, peraltro, sia da giocatore, sia da allenatore dei portieri?

"La vivo molto serenamente. Non do peso al fatto che sia Ravenna-Forlì. Piuttosto, è una partita importante per noi e per il futuro nel nostro campionato". Una sfida così attesa, si prepara come tutte le altre?

"Esattamente! Si prepara senza pressioni e con serenità, come abbiamo sempre fatto".

Oltre ai rigoristi avversari, si studiano anche le caratteristiche degli attaccanti e gli schemi sui calci piazzati?

"Sì, guardiamo alle dinamiche delle palle inattive, come rigori e punizioni. Poi, può succedere che non si realizzi quello che hai studiato, ma le caratteristiche degli avversari si scrutano sempre, soprattutto se c’è qualcosa di particolare".

Lo 0-0 dell’andata fa testo oppure è già dimenticato?

"Per quanto mi riguarda è troppo lontano. Ogni partita fa storia a sé. Anche da una domenica all’altra possono cambiare tantissime cose. Le variabili sono molte".

Parlando di Cordaro, il portiere titolare del Ravenna, come si può commentare il suo percorso di crescita in questa stagione?

"Cordaro è migliorato tanto nella gestione della partita, ma è normale che sia così essendo un 2004. Dovrà crescere ancora tanto, ma intanto riesce già a dare serenità alla squadra nelle situazioni pericolose, così come in dettagli che, ai più, possono sfuggire. Col Mezzolara, ad esempio, pur essendo un destro, ha calciato, bene, 4 volte di sinistro".

L’aria di Ravenna gli ha fatto bene?

"In realtà, allenarsi con Gian Maria Rossi è importantissimo ed è una grande fortuna che ha Cordaro. A livello di prospettiva, sì, può crescere ancora tanto".

Come viene gestita la situazione attuale a seguito della maxi squalifica di Rossi?

"Per fortuna, Gian Maria Rossi lo abbiamo tutta la settimana. Aiuta tantissimo i compagni ed è un esempio. La gestione della ‘questione squalifica’ è stata molto naturale e serena, senza problemi, anche perché abbiamo un terzo portiere del 2006 come Lorenzo Cortesi, che è davvero in gamba e che ci dà la massima fiducia".

Nel rush finale delle ultime 5 giornate, cosa servirà di più per poterla spuntare?

"Dobbiamo continuare a giocare senza pressioni. Come ha detto Gadda, se il Carpi le vincerà tutte, è giusto che vinca il campionato. Anche noi però faremo di tutto per vincerle tutte".

Da giocatore, dopo il debutto fra i professionisti col Ravenna nell’82-83, cosa ricorda dei 2 derby dell’83-84, giocati (e vinti entrambi 1-0) con la maglia del Forlì?

"Ho quasi dimenticato quelle partite e non ho ricordi particolari, anche perché, allora, forse il derby non era sentito come lo è adesso. Erano due partite ‘quasi’ normali. Però posso dire che sono stato benissimo in entrambe le piazze".

Roberto Romin

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