Il pallone dietro le sbarre. Beccaria, il calcio è di tutti

I giovani del carcere minorile milanese hanno affrontato i coetanei dell’Inter sotto gli occhi di Zanetti: appuntamento che si ripete nel segno dell’inclusività .

di GIULIO MOLA -
29 novembre 2023
Il pallone dietro le sbarre. Beccaria, il calcio è di tutti

Il pallone dietro le sbarre. Beccaria, il calcio è di tutti

C’era anche Javier Zanetti a bordo campo, come due anni fa. Perché un appuntamento come la partita fra i ragazzi del “Beccaria“ e i giovani dell’Inter, è di quelli a cui un campione come l’argentino non poteva mancare. Un pomeriggio all’insegna dell’inclusività, del divertimento e di un’unica passione, quella per il pallone. Organizzato dal Centro Sportivo Italiano e da Nilox Nilox (brand di tecnologia per la vita all’aria aperta del Gruppo Esprinet), il match speciale fra la squadra dei detenuti del carcere minorile di Milano è stato è stato il modo migliore per celebrare la giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Da una parte la squadra dei detenuti dell’Istituto penale minorile di Milano, dall’altra i ragazzi del settore giovanile dell’Inter.

La finale della “Beccaria Cup”, giunta alla seconda edizione, rappresenta un’occasione unica per aprire le porte del carcere e creare un momento di gioco e di condivisione: un match tra due squadre miste, formate sulla base di un sorteggio, in cui alla fine - a prescindere dal risultato - vincono tutti, perché la partita ha un obiettivo educativo che va ben oltre punteggi e classifiche. Il calcio diventa così una forma di rieducazione e una leva per recuperare valori e modalità di relazione fondamentali come lealtà, rispetto reciproco, collaborazione, determinazione e spirito di squadra. Valori ampiamente condivisi dagli organizzatori e ovviamente dal Club nerazzurro, che promuove questo incontro all’interno di un progetto educational nato con l’obiettivo di offrire ai giovani detenuti formazione e strumenti per migliorare non solo come giocatori, ma anche a livello umano e personale. E i valori in campo sono pilastri portante del Comitato di Milano del CSI, che ha creato la squadra all’interno del carcere minorile nel 2017 , e che tutt’ora allena i ragazzi una volta alla settimana per dodici mesi.

"Siamo particolarmente fieri che il nostro impegno si concretizzi in un progetto di inclusione sportiva e sociale insieme a Inter", le parole di Giovanni Testa, Chief Operating Officer di Nilox. "Lo sport e il movimento sono al cuore del nostro marchio e vedere come questo linguaggio, con la sua universalità, riesca a superare qualsiasi barriera, unendo gli individui e favorendo il dialogo, non smette mai di sorprenderci ed emozionarci". Entusiasta e orgoglioso dei “suoi“ ragazzi anche Massimo Achini, presidente del Csi Milano, che ha seguito il match accanto a Zanetti: "La grande sfida non è tanto quella di far entrare il calcio al Beccaria, ma quella di fare con questi ragazzi una squadra vera. Si tratta di far sentire loro la fiducia e di investire su una relazione educativa che faccia comprendere ai ragazzi quanto crediamo in ciascuno di loro. Disputare partite oltre agli allenamenti è fondamentale, per questo organizziamo amichevoli con squadre del CSI, anche se il sogno enorme era quello di giocare contro Inter, tanto che i ragazzi ancora mi chiedono se non sia uno scherzo, e questo dice tutto. Sapete com’è i sogni chiamano sogni più grandi… Chissà se faremo una sfida di ritorno magari al centro sportivo di Inter".

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