Il pareggio granata ai raggi X. Per i tre punti serviva più precisione

Pontedera, l’analisi della partita con la Juventus next gen. Un buon avvio di gara per il gruppo di Canzi

13 marzo 2024

PONTEDERA

Un pareggio giusto, ma con la latente impressione che con un pizzico di precisione in più si sarebbe potuto trasformare in un punteggio pieno. Questo ha detto l’1-1 esterno colto dal Pontedera contro la Juventus NG, incontro deciso nel primo tempo dall’autorete di Savona (2°) e dal destro di Sekulov (21°) e che può essere analizzato in tre fasi.

Prima fase, 1°-21° minuto. L’avvio è stato caratterizzato da un buon atteggiamento del Pontedera, subito aggressivo e capace di transizioni che hanno fruttato l’immediato vantaggio, nato da un applicato lavoro difensivo di tutta la squadra, e una spettacolare rovesciata di Ianesi che meritava miglior sorte (18°). Il neo è stata la ricerca troppo precipitosa della profondità, che non ha permesso una gestione pulita della palla consentendo alla Juve di risalire la corrente con la sua qualità e di riequilibrare rapidamente il match. Tatticamente, granata col 3-4-1-2 offensivo e 3-5-2 difensivo, con Benedetti a briglia sciolta, bianconeri col 3-4-2-1.

Seconda fase, 22°-59° minuto. Dopo il pareggio la squadra di Canzi ci ha messo un po’ a riorganizzarsi sotto la costante spinta degli uomini di Brambilla. E’ stato il periodo di maggior lavoro per Vivoli (niente di straordinario comunque) che fra il 35° e il 44° è intervenuto due volte su Da Graca e Guerra e poi ha visto sfilare fuori di poco un’inzuccata dello stesso Guerra. In mezzo, il Pontedera è riuscito in un paio di possessi prolungati che non hanno portato conclusioni. Nella ripresa una conclusione debole di Muharemovic (55°) ha chiuso il periodo di spinta degli avversari, che hanno allentato consentendo ai granata di avere più tempo per sviluppare il proprio gioco.

Terza fase, 60°-93°. Con l’ingresso di Peli per Selleri al 60° il Pontedera è passato al 3-4-1-2 anche difensivo e non è un caso che sia iniziata la crescita dei palleggi. I granata hanno trovato le distanze giuste per giocare secondo i loro canoni e una personalità che ha messo in difficoltà una Juve che veniva da 6 vittorie nelle precedenti dieci giornate. In pratica si è invertita la situazione, con la squadra di Canzi capace di gestire la palla molto meglio dei rivali. Tre conclusioni tra il 75° e l’81°, una di Ignacchiti e due di Ianesi, hanno certificato la qualità del gioco espresso e autorizzato la sensazione che dopo aver controllato la forza della Juve, il Pontedera con un pizzico di precisione e lucidità in più avrebbe potuto vincere. Ad ogni modo è stato un Pontedera che ha migliorato l’approccio alla partita e l’attenzione. Quando la testa va, vanno pure le gambe e non c’è da stupirsi se dopo 3 gare in 9 giorni anche giocatori "diversamente giovani" come il 38enne Espeche sono tra i migliori in campo.

Stefano Lemmi

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