Il personaggio. Tabanelli, dal campo alla consolle. Il calciatore ex Ravenna fa il dj

Arrivato all’apice in serie A con Cagliari, Cesena e Lecce, oggi gioca a Sant’Alberto. Ma la sua vita è la musica.

4 maggio 2024
Tabanelli, dal campo alla consolle. Il calciatore ex Ravenna fa il dj

Tabanelli, dal campo alla consolle. Il calciatore ex Ravenna fa il dj

"Scusa, ti richiamo io fra mezzora". Ok, sono passati 10 mesi. Abbondanti. Il telefono? Piange, ma se n’è fatto una ragione. D’altronde c’era da prevedere che potesse andare così. Parlare del Ravenna, non era propriamente argomento da hit-parade. Tanto più, dopo aver fallito l’accesso ai playoff. Ambiente particolare quello giallorosso, sul piano della comunicazione. Meglio i piatti. Non quelli da lavare, però. La storia è quella di Andrea Tabanelli che, ora, i piatti li fa suonare. Sportweek, il magazine della Gazzetta, gli ha dedicato 4 pagine. C’è anche del romanticismo, quando racconta il vuoto che si prova dentro nel momento dello switch, cioè il passaggio da calciatore vero a ‘qualcos’altro’. Magari Taba si è dimenticato di richiamare (in realtà si è ritrovato una ventina di chiamate non risposte), ma c’era da capirlo, perché il mestiere di dj è una cosa seria. E l’elaborazione del lutto, nel distacco da una carriera che ha avuto l’apice in serie A con le maglie di Cagliari, Cesena e Lecce, ha richiesto un certo tipo di percorso. Il cordone ombelicale col pallone, non si è staccato del tutto. È stata una cosa progressiva.

L’anno scorso, con la maglia del Ravenna in serie D, ha scartato qualche cioccolatino da indice glicemico fuori scala, come la doppietta in 7 minuti rifilata alla capolista Giana Erminio nel 3-3 del Benelli. Con quella punizione all’incrocio, sembrava essere tornati ai tempi di Ciccio Dell’Anno. La gente, sugli spalti, non credeva ai propri occhi. Quest’anno non ha saputo dire di no alla Reno del presidente Mauro Frati, la squadra di Sant’Alberto che, grazie anche ai 19 gol di un altro talento arrivato in serie A come Filippi, ha chiuso il primo campionato di Eccellenza della propria storia al 7° posto. Ma qui, non è escluso che, a livello spinta morale, ci sia anche lo zampino e la passione di papà Franco – peraltro grande intenditore di football – che, delle squadre dilettantistiche delle Valli, negli anni 70-80, è stato uno dei protagonisti, il cui mito riecheggia ancora nelle aree di rigore. Quando poi arrivava la primavera, c’era da dedicarsi a quel bagno Adriatico di Casal Borsetti, passato oggi alla seconda generazione; appunto, ai figli Matteo (asso del volley di serie A, sedotto e abbandonato, ma la storia la conosce meglio Bonitta) e, appunto Andrea, che lo hanno trasformato in un piccolo Papeete, diventato ormai un appuntamento fisso degli happy domenicali.

Senza dimenticare l’esilarante ‘salottino’ dei Taba brothers – il nulla cosmico, ma fatto bene – che, dal bagno Adriatico, spopola sui social. Il resto? È storia recente. Dalla consolle della festa a sorpresa di Milano per i 30 anni dell’interista Calhanoglu, al sogno dell’Ushuaia di Ibiza, il passo, per Taba dj, non è nemmeno doppio. D’altronde, se suona il telefono, non è detto che risponda, ma... se saltelli, suona Tabanelli.

r.r.

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