Il presidente dell’Aia delle Due Torri rende omaggio al suo vice. "Aiutava i ragazzi a crescere con consigli e suggerimenti». Aureliano: "Sempre al lavoro per i giovani»
Antonio Aureliano e Paolo Tubertini, ex rivali alla presidenza dell'Aia Bologna, dimostrano amicizia e collaborazione. Insieme hanno contribuito alla crescita della sezione, con Tubertini che si distingue per il suo supporto e insegnamento ai giovani arbitri. La passione per l'arbitraggio li guida, mantenendo vivo il legame anche quando la salute di Tubertini lo ha costretto a ritirarsi.
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Aureliano: "Sempre al lavoro per i giovani"
Nel 2008 erano entrambi candidati alla presidenza dell’Aia Bologna. Che Antonio Aureliano e Paolo Tubertini fossero sulla carta rivali, ma assolutamente amici, lo si capisce subito dopo lo scrutinio delle votazioni. Aureliano diventa presidente, ma Paolo, a dimostrazione che vedono le cose nello stesso modo, diventa il vice.
"E insieme – racconta Aureliano – abbiamo fatto un bel percorso. Se la nostra sezione è cresciuta, come entusiasmo, passione e numeri, lo si deve anche a lui. Alla sua capacità di mettersi a disposizione del gruppo e degli altri".
Antonio presidente, Paolo il vice, che va sul campo, osserva e annota. Segue gli arbitri giovani, Tubertini e lo fa nel modo migliore. Ovvio che gli siano richieste dei giudizi, delle valutazioni. Ma Paolo, da vero insegnante, non si limita ad annotare eventuali difetti da migliorare. Parla con i ragazzi, li consiglia. Li riempie di suggerimenti e attenzioni. Contribuendo così allo loro crescita.
Così, dalla sezione dalla quale, meglio non dimenticarlo, sono usciti autentici fuoriclasse del fischietto del calibro di Pierluigi Collina e Nicola Rizzoli, c’è spazio per Alessandro Prontera e Gianluca Aureliano, figlio d’arte, che per forza di cose non poteva essere giudicato proprio da papà Antonio.
"Seguiva con grande attenzione tutti i ragazzi della regione – prosegue Aureliano –, conservo un intero faldone con tutti i suoi rapporti. Le sue valutazioni, i suoi suggerimenti".
Antonio e Paolo, Paolo e Antonio: i vertici della sezione Aia delle Due Torri sono in buone mani, perché alle capacità viene unita una grande passione per il mondo arbitrale.
"E siamo andati avanti – l’omaggio di Antonio Aureliano – fino a quando la salute gli ha dato la possibilità di rendersi utile. A un certo punto, si è chiamato fuori. Ma ha continuato a essere un punto di riferimento importante per tutti noi".
a. gal.
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