Il Rimini nelle mani di Colombi: "La chiamata che aspettavo"

Dopo l’esclusione della Reggina dal calcio professionistico, il portiere riparte dalla C lasciata 12 anni fa

di DONATELLA FILIPPI -
14 ottobre 2023
Il Rimini nelle mani di Colombi: "La chiamata che aspettavo"

Il Rimini nelle mani di Colombi: "La chiamata che aspettavo"

Una stagione al Modena, cinque al Carpi, tre al Parma. L’Emilia Romagna, calcisticamente parlando, è sicuramente la regione del cuore per Simone Colombi. Che ora, a Rimini, ritrova quella serie C lasciata 12 anni fa per iniziare a frequentare palcoscenici decisamente più importanti. Perché delle oltre 250 presenze nel calcio professionistico, sono solo 36 quelle passate sull’ultimo gradino del calcio prof di casa nostra. Per il resto serie A, ma soprattutto tanta B per il portiere di Seriate che appena qualche giorno fa ha giurato amore alla maglia a scacchi per le prossime due stagioni. Con l’opzione per una terza. "Quando ho saputo della possibilità di venire a Rimini non ci ho pensato su – racconta il numero uno bergamasco – Vivo di emozioni e le emozioni non pensano alla categoria". Soprattutto dopo un’estate complicata, quella passata ad attendere, sulle spine, di sapere quale sarebbe stato il futuro della Reggina, il club uscito di scena dal calcio professionistico con il quale Colombi aveva ancora due anni di contratto. "Siamo stati tutti svincolati il 31 agosto – ripercorre le tappe di una lunga estate – e allora quasi tutte le squadre avevano già un portiere. Ma io sono ottimista e realista di natura. Così, ho atteso, ma senza starmene con le mani in mano. Ho chiesto alla Pro Palazzolo, una società di serie D, di potermi allenare. Anzi, colgo l’occasione per ringraziarli". Si allena e aspetta la chiamata giusta Colombi. Che, tutto sommato, non arriva nemmeno troppo tardi.

"Aspettavo quell’occasione che tenesse accesa la fiammella, al di là della categoria. E quando è arrivata l’ho presa al volo". Ieri il primo allenamento in biancorosso, la prima stretta di mano con mister Troise e i primi ’scambi’ con i nuovi compagni. Colombi, 32 anni compiuti a luglio, è il numero uno esperto della ‘compagnia’. "Ma in generale sono il più vecchio di tutta la squadra, anche se io mi sento giovanissimo – sorride – E questo mi stimola e mi spinge ad affrontare le cose con piacere". Di stimoli e di positività ne ha di certo necessità in questo momento il Rimini e soprattutto i suoi compagni di reparto.

Ultimo posto in classifica e quella miriade di gol subiti... "Ho seguito le ultime partite – racconta – e sicuramente per un portiere, ma in generale per tutta la squadra, quando si subiscono così tanti gol non è piacevole. Occorre trovare una solidità difensiva e iniziare a raccogliere quanto seminato sin qui perché, comunque, qualcosa di buono è stato seminato. Questo non è il momento di dare delle colpe a qualcuno, ma di dividerle e lavorare per migliorare la situazione. È vero che il campionato è appena iniziato, ma bisogna iniziare a fare punti il prima possibile". Non mancano le presenze nel calcio che conta a Colombi, ma nemmeno le idee chiare. Quando parla di quella squadra che ha appena imparato a conoscere e quando si racconta. "Sono sempre stato un portiere a cui piace la porta. Ma da quando ho iniziato a oggi il ruolo è cambiato. Così, mi sono allenato tanto a giocare con i piedi. Di certo durante la mia carriera sono cresciuto in personalità cercando di diventare un punto di riferimento positivo per i compagni".

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