Indiani gioca il turnover in casa della Spal. Così il suo Arezzo può cambiare ancora volto

Il tecnico continua a tenere tutti i giocatori sulla corda. Le certezze per ora sono solo Trombini in porta, Gucci e Pattarello davanti

di AREZZO -
21 febbraio 2024
Indiani gioca il turnover in casa della Spal. Così il suo Arezzo può cambiare ancora volto

Indiani gioca il turnover in casa della Spal. Così il suo Arezzo può cambiare ancora volto

di Andrea Lorentini

Per la maggior parte degli allenatori il turnover è una necessità o un’opportunità in alcuni momenti della stagione, sopratutto quando gli impegni sono ravvicinati. Per Paolo Indiani, invece, mescolare uomini e formazioni è la normalità. Quasi la prassi aggiungeremo noi. Restando solo agli ultimi 180 minuti sono stati otto su undici gli uomini cambiati a Cesena rispetto a Pontedera, e sette su undici quelli domenica contro la Recanatese rispetto alla trasferta del "Manuzzi". Una filosofia che il tecnico di Certaldo applicava lo scorso anno in serie D e che sta replicando anche in Lega Pro. Da settembre a oggi è accaduto solo una volta che sia scesa in campo dall’inizio la stessa formazione in due gare consecutive.

E’ accaduto nel derby contro il Perugia e nella seguente trasferta di Sestri Levante. L’, dunque, per scelta del suo allenatore non ha un undici base. Un modus operandi che spesso è andato incontro alla critica dei tifosi e a quella della stampa. E se da fuori, alle volte, si fa fatica a scorgere una logica dietro certe scelte, va dato atto al tecnico di avere una sua coerenza di fondo. Numeri alla mano per il momento sta avendo ragione lui: vittoria del campionato con tre giornate di anticipo nella passata stagione e navigazione in linea con l’obiettivo salvezza senza passare dai play out, in quella corrente.

Di sicuro Indiani tiene tutti i giocatori sulla corda. Ognuno si sente titolare e sa che può essere chiamato in causa da un momento all’altro ritagliandosi una continuità magari dopo un periodo nel quale è rimasto ai margini. L’ultimo esempio è Lazzarini: titolare a Cesena e anche contro la Recanatese dopo mesi di panchina e il campo visto con il contagocce. Oppure Montini, adesso inamovibile sulla corsia mancina, ma fino a ottobre sempre fuori. Per non parlare delle rotazioni in mediana. Prendiamo Damiani rispolverato dalla naftalina un mese fa e interprete magistrale a centrocampo contro Entella, Pontedera e Recanatese. Potremo continuare e l’elenco sarebbe lungo. Il turnover ha riguardato praticamente tutta la rosa, compresi elementi chiave come Pattarello e Gucci o il capitano Settembrini. In questa filosofia, ormai ben delineata, anche tra 48 ore a Ferrara sono probabili rotazioni rispetto all’undici sceso in campo contro la Recanatese.

Le certezze sono Trombini in porta, Gucci e Pattarello davanti. Per il resto in ogni reparto la concorrenza è serrata. In difesa Donati dovrebbe riprendere il suo posto a destra così come al centro Chiosa reclama una maglia.

Non è escluso nemmeno un turno di riposo per Montini e il rilancio di Coccia ormai pienamente ristabilito. In mediana scalpita Mawuli, mentre sulla trequarti Guccione e Settembrini si candidano dopo l’ultima panchina. Per Indiani ci sono ancora due allenamenti per tirare le fila.

Oggi seduta pomeridiana, domani mattina rifinitura a porte chiuse prima della partenza per l’Emilia. Il "mago" di Certaldo è pronto a estrarre dal cilindro l’ennesima formazione che dividerà ancora nel giudizio, ma fino adesso ha avuto ragione lui. E nel calcio più che le opinioni contano i fatti.

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