Indiani gioca il turnover in casa della Spal. Così il suo Arezzo può cambiare ancora volto
Il tecnico continua a tenere tutti i giocatori sulla corda. Le certezze per ora sono solo Trombini in porta, Gucci e Pattarello davanti

Indiani gioca il turnover in casa della Spal. Così il suo Arezzo può cambiare ancora volto
di Andrea Lorentini
Per la maggior parte degli allenatori il turnover è una necessità o un’opportunità in alcuni momenti della stagione, sopratutto quando gli impegni sono ravvicinati. Per Paolo Indiani, invece, mescolare uomini e formazioni è la normalità. Quasi la prassi aggiungeremo noi. Restando solo agli ultimi 180 minuti sono stati otto su undici gli uomini cambiati a Cesena rispetto a Pontedera, e sette su undici quelli domenica contro la Recanatese rispetto alla trasferta del "Manuzzi". Una filosofia che il tecnico di Certaldo applicava lo scorso anno in serie D e che sta replicando anche in Lega Pro. Da settembre a oggi è accaduto solo una volta che sia scesa in campo dall’inizio la stessa formazione in due gare consecutive.
E’ accaduto nel derby contro il Perugia e nella seguente trasferta di Sestri Levante. L’, dunque, per scelta del suo allenatore non ha un undici base. Un modus operandi che spesso è andato incontro alla critica dei tifosi e a quella della stampa. E se da fuori, alle volte, si fa fatica a scorgere una logica dietro certe scelte, va dato atto al tecnico di avere una sua coerenza di fondo. Numeri alla mano per il momento sta avendo ragione lui: vittoria del campionato con tre giornate di anticipo nella passata stagione e navigazione in linea con l’obiettivo salvezza senza passare dai play out, in quella corrente.
Di sicuro Indiani tiene tutti i giocatori sulla corda. Ognuno si sente titolare e sa che può essere chiamato in causa da un momento all’altro ritagliandosi una continuità magari dopo un periodo nel quale è rimasto ai margini. L’ultimo esempio è Lazzarini: titolare a Cesena e anche contro la Recanatese dopo mesi di panchina e il campo visto con il contagocce. Oppure Montini, adesso inamovibile sulla corsia mancina, ma fino a ottobre sempre fuori. Per non parlare delle rotazioni in mediana. Prendiamo Damiani rispolverato dalla naftalina un mese fa e interprete magistrale a centrocampo contro Entella, Pontedera e Recanatese. Potremo continuare e l’elenco sarebbe lungo. Il turnover ha riguardato praticamente tutta la rosa, compresi elementi chiave come Pattarello e Gucci o il capitano Settembrini. In questa filosofia, ormai ben delineata, anche tra 48 ore a Ferrara sono probabili rotazioni rispetto all’undici sceso in campo contro la Recanatese.
Le certezze sono Trombini in porta, Gucci e Pattarello davanti. Per il resto in ogni reparto la concorrenza è serrata. In difesa Donati dovrebbe riprendere il suo posto a destra così come al centro Chiosa reclama una maglia.
Non è escluso nemmeno un turno di riposo per Montini e il rilancio di Coccia ormai pienamente ristabilito. In mediana scalpita Mawuli, mentre sulla trequarti Guccione e Settembrini si candidano dopo l’ultima panchina. Per Indiani ci sono ancora due allenamenti per tirare le fila.
Oggi seduta pomeridiana, domani mattina rifinitura a porte chiuse prima della partenza per l’Emilia. Il "mago" di Certaldo è pronto a estrarre dal cilindro l’ennesima formazione che dividerà ancora nel giudizio, ma fino adesso ha avuto ragione lui. E nel calcio più che le opinioni contano i fatti.
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