Indiani: "Mai spinto per andare via". Panchina Arezzo, i nomi per il futuro

L’ex tecnico: "Due stagioni straordinarie, orgoglioso del lavoro svolto". Caserta e Troise nei radar del Cavallino

22 maggio 2024
Indiani: "Mai spinto per andare via". Panchina Arezzo, i nomi per il futuro

Indiani: "Mai spinto per andare via". Panchina Arezzo, i nomi per il futuro

di Luca Amorosi

AREZZO

"Ringrazio in modo particolare la città e tutti gli aretini". Queste le parole di Paolo Indiani per salutare Arezzo. Ha sempre preferito far parlare il campo, il tecnico di Certaldo. "Sono state due stagioni straordinarie e sono fiero del lavoro svolto, testimoniato dai numeri e dagli obiettivi raggiunti", ha proseguito, lasciando appunto che fossero gli obiettivi raggiunti a parlare. Un campionato di serie D vinto – ad Arezzo ci era riuscito solo Serse Cosmi poco meno di trent’anni fa – e una stagione da matricola in C senza mai finire in zona playout, raggiungendo la salvezza con abbondante anticipo e centrando i playoff. Con le ciliegine delle vittorie contro il Livorno al Picchia dopo quasi cinquant’anni e nel derby con il Perugia al Comunale dopo quindici. Sotto la sua guida, tanti giovani, confermati pure in terza serie, hanno mostrato importanti miglioramenti dal punto di vista tecnico, tattico e temperamentale. E, soprattutto, ha saputo dare alla squadra una precisa identità in campo: calcio propositivo con giocate ben codificate e ampio ricorso all’intero gruppo, a costo di beccarsi qualche critica per il turnover eccessivo. Solo il futuro, a questo punto, potrà dire se la scelta di salutare i due Paolo, Indiani e Giovannini, pagherà dividendi dal punto di vista tecnico. L’ex tecnico, replicando in pratica al comunicato della società, ha poi concluso così le sue brevi dichiarazioni di commiato: "La separazione alla fine è stata frutto di una volontà comune, anche se io non ho mai spinto per andare via".

Quel che è certo è che adesso occorre mettere prima possibile le basi per il progetto del prossimo futuro: un compito assai delicato affidato a Nello Cutolo, per due anni direttore sportivo che ha lavorato insieme a Giovannini, che da ora in poi avrà pieni poteri. Il presidente Manzo ha commesso su di lui offrendogli un contratto triennale e ora la palla spetta all’ex capitano, che deve vincere questa nuova sfida professionale. Inutile dire e sottolineare come iniziare col piede giusto è cruciale e molto dipende anche dalla scelta per la panchina. I tifosi si aspettano - per non dire chiedono - un nome forte, garanzia di rinnovate ambizioni e di un campionato di vertice.

Fabio Caserta, in tal senso, coinciderebbe con questo identikit, visto che la C l’ha vinta già due volte in carriera nonostante la giovane età (classe 1978). Il suo futuro, però, dopo l’esonero a Cosenza in B, potrebbe essere ancora in Calabria: il Crotone fa sul serio anche se Cutolo potrebbe essere già alla finestra, forte di un legame con l’ex mediano che risale al 2017, quando Caserta era viceallenatore e Cutolo attaccante della Juve Stabia. Un altro profilo da tenere d’occhio potrebbe essere quello di Emanuele Troise, reduce da una stagione vissuta in rimonta con il Rimini. Da parte dei diretti interessati (Cutolo e tecnici) nessuno si sbilancia. La riservatezza in questi casi è prassi ma potrebbe essere proprio la conferma che qualcosa bolle in pentola. Anche in questo caso i buoni rapporti tra allenatore e direttore possono favorire la trattativa. Sarebbe in calo le quotazioni di altri profili accostati al Cavallino nei giorni scorsi come Dal Canto, Braglia e Barilari. Ma con i playoff in pieno svolgimento il valzer delle panchine è decisamente alle prime note.

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