La solitudine di Gucci un limite per l’Arezzo. Indiani senza alternative per il centravanti

Senza Pattarello e con il bomber in giornata no risalta la mancanza di un’altra prima punta o attaccante per dare sfogo alla manovra .

di AREZZO -
30 gennaio 2024
La solitudine di Gucci un limite per l’Arezzo. Indiani senza alternative per il centravanti

La solitudine di Gucci un limite per l’Arezzo. Indiani senza alternative per il centravanti

di Luca Amorosi

"Non riusciamo a fare il salto di qualità". Le parole, e ancor prima il volto scuro di Indiani, sono lo specchio della peggior prestazione stagionale dell’, tornato con le ossa rotte dalla trasferta di Olbia. Gli amaranto avevano perso altre volte senza brillare, come a Recanati o ad Alessandria contro la Juventus Next Gen, ma per qualità complessiva del gioco, occasioni create, valore dell’avversario e momento della stagione in cui è arrivata, questo tonfo fa più rumore degli altri. Il Cavallino, infatti, sembrava aver trovato continuità di rendimento ancor prima che di risultati, che comunque non erano mancati: tre vittorie e un pareggio prima della sconfitta al Comunale con il Pescara, dove però la prestazione era stata generosa e volitiva, pur condizionata dalle assenze pesanti di Gucci e Chiosa.

Inoltre, l’Olbia perdeva da sei turni, non vinceva da undici e non segnava un gol da sette. Gli ingredienti per ripartire c’erano tutti, insomma. Invece i bianchi, pur senza fare granché, con il nuovo allenatore se non altro sono risultati solidi e agonisticamente cattivi e l’ è caduto nella trappola, non riuscendo quasi mai a rendersi pericoloso e a recuperare lo svantaggio maturato a inizio ripresa.

L’assenza di Pattarello, a oggi imprescindibile per la produzione offensiva degli amaranto, può giustificare solo in parte la mancanza di gioco palesata per tutti i novanta minuti. Non hanno pagato neppure le scelte iniziali di Indiani che, privo del numero dieci, ha tenuto in panchina anche gli altri due esterni d’attacco di ruolo, Iori e Gaddini, affidandosi a Settembrini e Catanese, all’esordio dal primo minuto. I due centrocampisti, adattati in un ruolo ibrido tra esterno e mezzala, sono risultati inefficaci. Inoltre, la sostituzione all’intervallo di Guccione, che pure non stava brillando, è parsa prematura, visto che l’ex Mantova può essere decisivo da un momento all’altro, anche su palla ferma. Infine, resta d’attualità il discorso legato al centravanti. Anche in Sardegna l’ aveva a disposizione il solo Gucci.

La punta non si è fatta trovare pronta in un paio di circostanze, dove altre volte era stato letale. Durante il confusionario assalto finale, inoltre, è sembrato sulle gambe, ma in casi simili non esiste la possibilità di affidarsi a un’altra punta di ruolo da inserire al suo fianco, né tantomeno c’è un suo sostituto. Anzi, ci sarebbe, ma Kozak e Crisafi non vengono convocati da settimane perché in uscita sul mercato. A due giorni dalla chiusura della finestra invernale, però, non hanno trovato sistemazione. Giovannini ha ribadito che per questioni di lista è necessario prima operare in uscita e che la sconfitta di Olbia non cambia i piani sul mercato. Tradotto, l’ inserirà un attaccante solo se e quando avrà piazzato gli esuberi. Il tempo però stringe e la sensazione è che non ci saranno stravolgimenti.

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