Le lacrime di Sohaib. "Sputo all’arbitro? Falso. Squalificato per due anni e distrutto da un’ingiustizia»

Il classe 2008 dell’Ausonia punito ma il video del club e le testimonianze sono a suo favore

di GIULIO MOLA -
11 febbraio 2024

"Quando venerdì pomeriggio ho visto il comunicato del giudice sportivo pensavo avessero sbagliato. O di aver letto male. Poi ho chiesto a mio padre, e invece mi ha confermato che era tutto vero: due anni di squalifica, con l’accusa di aver sputato all’arbitro. Credetemi, non è vero, è stata commessa una terribile ingiustizia, mi hanno distrutto un sogno". Voce bassa, testa china, occhi gonfi di tristezza. Sohaib ha soli 15 anni, da quando ne aveva 4 tira calci al pallone e frequenta un istituto tecnico. Ora il mondo gli è crollato addosso e proprio non riesce a darsi pace anche se gli amici provano a consolarlo. Domenica scorsa era entrato in campo da pochi minuti, ne mancavano tre al termine di una partita che l’Ausonia stava controllando facilmente (5-2) contro lo Sported Maris. Poi il fattaccio: "La palla era uscita, ho avuto un diverbio con un avversario e il direttore di gara mi ha ammonito. Mentre andavo via voltando le spalle, l’arbitro mi ha chiesto se avessi sputato. Gli ho risposto “Sì, per terra“. Ero a cinque metri da lui. Però ha preso ancora il cartellino giallo e mi ha espulso. Il mister Faria ha chiesto il motivo e il direttore di gara ha replicato che avevo sputato vicino a lui. Ora vorrei incontrare l’arbitro (che ha cacciato anche l’allenatore e un compagno di squadra) e chiedergli perché ha scritto certe cose. Io così per due anni resto fuori". Il tecnico conferma: "Il ragazzo mai ha dato problemi, ha sputato per terra senza alcuna intenzione di colpire l’arbitro, il resto è un’invenzione. Non si può dare tutto questo potere a chi dovrebbe giudicare con serenità. Come si fa a punire con due anni di squalifica un ragazzino per un fatto non commesso e poi si danno pochi mesi a chi scommette?".

Ma la vicenda non finisce qui. C’è qualcosa che può portare alla luce un’altra verità: l’Ausonia da tempo riprende col sistema Spiideo tutte le partite che si giocano in via Bonfadini e le immagini sembrano dimostrare una dinamica ben diversa da quella descritta dal “fischietto“ P. G., 22enne della sezione di Milano. Il calciatore (come confermato anche dal mister avversario, Marco Scalvenzi: "Non ha sputato a nessuno") era distante alcuni metri dall’arbitro che invece estrae il secondo cartellino. L’Ausonia si è mossa per tutelare il proprio tesserato: pronto il ricorso alla Corte d’Appello Territoriale.

.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su