Le pagelle. Colombi è una certezza, Parigi troppo solo in attacco

Colombi 7. Il Rimini si aggrappa ai suoi guanti. E quando non ci arriva è lui ad aggrapparsi, con le...

di Redazione Sport
12 gennaio 2025
L’attaccante Giacomo Parigi

L’attaccante Giacomo Parigi

Colombi 7. Il Rimini si aggrappa ai suoi guanti. E quando non ci arriva è lui ad aggrapparsi, con le unghie, ai pali. Che diventano ottimi amici. I migliori.

Longobardi 6. Gli avversari sbucano un po’ da tutte le parti e lui soffre, si difende come può e a fatica è in grado di ripartire.

Megelaitis 6,5. Là dietro è sempre il più solido, ormai da mesi. In effetti questa non è più una novità, ma esclusivamente una bella certezza. Tanto che gli abruzzesi, a un certo punto, gli girano alla larga.

De Vitis 6. Fa come e quello che può. Badando al sodo, dimenticandosi tutto il resto per 95 minuti. Non è certo giornata nella quale concentrarsi sulla costruzione dal basso.

Bellodi 6. Usa tutta la concretezza che ha per respingere gli attacchi abruzzesi. Che brivido quando, insieme a Colombi, quasi non la combina grossa nel primo tempo.

Semeraro 6. Non mette piede in campo da una vita e alla fine non può che chiudere con i crampi una gara intelligente. Attento in protezione, ma non senza rinunciare a qualche incursione. Seppur rara.

Garetto 5. Saltano i nervi alle prime difficoltà e questo sicuramente non è un bene. Finendo per perdere fisicità in copertura e le buone idee guardando avanti (31′ st Ubaldi 5,5. Spezza un po’ il ritmo del Pescara, dà un briciolo di respiro, ma nulla di più).

Langella 6. Regge il colpo davanti ad avversari ai quali non mancano inventiva e capacità di mettere in pratica le idee.

Piccoli 6,5. È su molti palloni dal primo all’ultimo minuto con la consueta voglia di arrivare su tutti. Sicuramente il più centrato in mezzo al campo.

Parigi 5,5. Solo, solissimo, senza un appoggio vero fatica a fare di più che lottare. Lo fa bene quello, lo sa fare a memoria. Ma non basta a rendere meno amaro un sabato nel quale il Rimini, in pratica, non ha mai visto la porta avversaria.

Malagrida 5. La partenza è a tutto gas, ma quell’energia produce poco e si esaurisce in fretta. Difficile ’cucire’ attacco e centrocampo all’Adriatico distanti anni luce (14′ st Cioffi 5. Ha lo stesso problema del compagno che sostituisce e lo capisce appena mette piede in campo. Prova a partire più da lontano, ma si va presto in modalità ’non prenderle’ e allora la situazione si complica ancora di più).

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