Le parole del presidente ex bomber. Torres, Stefano Udassi ci crede:: "E’ lunga ma vogliamo sognare»
Il numero 1 del club ha fiducia nella sua squadra: "Conosciamo il nostro valore ma anche quello dei nostri avversari".
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Torres, Stefano Udassi ci crede:: "E’ lunga ma vogliamo sognare"
Sa di potere arrivare lontano, è pronto a sognare ma con realismo, il presidente della Torres Stefano Udassi (nella foto), 52 anni, ex attaccante, capitano e bandiera dei sardi (circa 200 presenze e una cinquantina di reti) uno che però non si lascia certo impressionare dal pari con la Fermana e dalla vetta ceduta dai rossoblù (ora a -2) in esclusiva al Cesena dopo averla tenuta ininterrottamente per la bellezza di quindici giornate, un’eternità per una squadra come quella sarda che ad inizio stagione non riscuoteva certo i favori per un pronostico così brillante e così continuo:
"Siamo pronti a sognare - ha detto di recente l’uomo nominato presidente il 15 luglio di due anni dalla proprietà, il gruppo sassarese Abinsula Sport specializzato in tecnologie per l’informazione - ma tenendo sempre i piedi ben piantati a terra, conosciamo il nostro valore ma anche quello dei nostri avversari. Questa categoria di solito si vince con un mix tra giovani ed elementi esperti, i cosiddetti ‘vecchi volponi’ così di questi ne abbiamo inseriti alcuni durante il mercato d’estate. Intanto però ci godiamo questo momento. Qualche cosa in più - continua Udassi - si potrà capire al termine del girone di andata: noi avremo in casa Arezzo e Pineto e la trasferta contro la capolista Cesena che tutti sappiamo quanto sia forte come squadra. Ma il campionato è ancora lungo, potrebbero venire ancora fuori realtà potenzialmente importanti come Perugia e Pescara anche se adesso sono distanti dalla vetta. E poi c’è la Carrarese che può essere invece un’outsider molto temibile".
La Torres come fondazione originaria (1903) è la società più vecchia della Sardegna, il massimo risultato ottenuto è stato un terzo posto in serie C, il giocatore più importante che ha lanciato è stato nientemeno che Gianfranco Zola (ora vicepresidente della Lega Pro) ceduto nel 1989 al Napoli di Maradona per due miliardi di lire.
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