Lucio Brando ufficiale al Seravezza: "Arrivo con tanta carica e stimoli"

Prime parole da nuovo tecnico verdazzurro per il 52enne piemontese ex Prato e Pianese che si ispira al “Gasp“

18 maggio 2024
Lucio Brando ufficiale al Seravezza: "Arrivo con tanta carica e stimoli"

Lucio Brando ufficiale al Seravezza: "Arrivo con tanta carica e stimoli"

Lucio Brando da ieri sera è ufficialmente il nuovo allenatore del Seravezza Pozzi in Serie D. Il 52enne tecnico piemontese di Biella è stato scelto dal presidente Lorenzo Vannucci per il dopo Christian Amoroso. Brando, che aveva già lavorato col ds Leonardo Calistri a Prato, è un ex anche di Dolomiti Bellunesi, Pianese, Legnano, Mantova e Fiorenzuola ed è stato pure in C come vice di ’Beppe’ Scienza alla Feralpi Salò. Nella corsa alla panchina verdazzurra l’ha spuntata su altri candidati come l’emergente Nico Lelli in primis e poi Cristiano Masitto, Massimo Maccarone (che però non vuole andare in D ma aspetta la C o qualcosa all’estero), Vitaliano Bonuccelli e Andrea Danesi. Brando non ha un modulo fisso e a Seravezza potrebbe fare un 3-4-2-1 o 3-4-1-2. Gli piace giocare “uomo contro uomo“ a tutto campo...e come stile d’ispirazione ricorda per certi versi quello di Gasperini dell’Atalanta.

Lucio, intanto benvenuto in Versilia. Cosa ti porta qua?

"Sono ambizioso e spero di fare carriera, magari proprio insieme al Seravezza. Ringrazio il presidente e tutta la società che mi ha subito fatto sentire “a casa“. Personalmente sentivo l’esigenza di tornare in un ambiente del genere, dove si lavora senza pressioni. Il mio percorso da allenatore dice che mi sono espresso meglio proprio quando ho trovato situazioni e contesti del genere, molto “familiari“ per quanto qui a Seravezza non abbiano veramente nulla da invidiare a tantissime società di Serie D a livello di professionalità".

Che ti piace del Seravezza?

"È un club che ogni anno ha aggiunto un tassello importante. Seguendoli dall’esterno ho visto una crescita che è stata sempre graduale ed intelligente. Mi piace la lungimiranza di questa società, che sa programmare e si irrobustisce sempre di più, consolidandosi su più fronti: basti vedere come un anno hanno lavorato sul convitto per l’accoglienza dei giocatori “fuori-sede“, un anno sullo stadio facendolo tutto in sintetico, uno sul pullman di proprietà e poi sull’abbellimento delle tribune. Questo significa avere una “visione“ e saper fare passi giusti".

Il presidente Vannucci ha detto di averti seguito tanto a distanza... ma che la “scintilla“ che l’ha fatto calcisticamente innamorare di te scoccò in un Seravezza-Prato (2-3) di Coppa del 7 dicembre 2022.

"In quella partita ero squalificato in tribuna, tanto per cambiare (ride, ndr)... perché sono uno che vive la panchina in modo particolarmente focoso, ed evidentemente il mio modo di guidare la squadra da fuori campo ha colpito il presidente e gli è rimasto impresso. Sono contento che mi abbia definito “la persona giusta per questa società“".

Tu come arrivi?

"Assai carico e motivato. Io arrivo con le maniche tirate su, con tanta voglia di fare e lo spirito giusto. Voglio aggiungere qualcosa di mio dal punto di vista tecnico. A livello tattico non sono un integralista. La mia natura m’impone di fare un calcio propositivo e organizzato. Mi piace cambiare, aggiornarmi e sperimentare qualcosa di nuovo. Qui trovo basi solide".

Simone Ferro

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