Manita del Rimini, il Delfino preso all’amo. Delcarro apre le danze, poi è festa del gol

Il ’Neri’ esplode dopo la cinquina rifilata a un Pescara mai davvero in partita: balzo dei biancorossi al decimo posto in classifica

di DONATELLA FILIPPI -
16 marzo 2024
Manita del Rimini, il Delfino preso all’amo. Delcarro apre le danze, poi è festa del gol

Manita del Rimini, il Delfino preso all’amo. Delcarro apre le danze, poi è festa del gol

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(4-3-3): Colombi; Tofanari, Lepri, Gigli, Quacquarelli (1’ st Semeraro); Sala, Langella, Delcarro (21’ st Garetto); Lamesta (42’ st Iacoponi), Morra (38’ st Ubaldi), Malagrida (21’ st Capanni). A disp.: Colombo, De Lucci, Gorelli, Cernigoi, Rosini. All.: Troise.

PESCARA (3-4-3): Plizzari; Pellacani (1’ st Staver), Brosco, Di Pasquale; Pierno (30’ st Meazzi), Aloi, Squizzato (1’ st Dagasso), Milani (16’ st Moruzzi); Merola, Accornero, Cangiano (16’ st Cuppone). A disp.: Gasparini, Masala, Floriani, Tunjov, Sassanelli, Capone, Mesik, De Marco, Franchini. All.: Bucaro.

Arbitro: Antonio Di Reda di Molfetta. Assistenti: Daljit Singh di Macerata e Marco Roncari di Vicenza. Quarto ufficiale: Francesco Masi di Pontedera.

Reti: 7’ pt Delcarro, 19’ pt e 29’ st Morra (rig.), 30’ pt Merola (rig.), 4’ st Lamesta, 40’ st Ubaldi.

Note - Spettatori 3.172: 2.199 abbonati e 973 paganti. Angoli 5-5. Ammoniti: Cangiano, Squizzato, Dagasso, Moruzzi. Recupero: 1’ pt e 2’ st.

Dal niente al tutto. Il Rimini non conosce ha mezze misure. Dopo tre sconfitte consecutive, a farne le spese è il Pescara che al ‘Neri’ ne subisce cinque e ora è decisamente in caduta libera. I biancorossi, invece, mettono un mattone pesantissimo sulla salvezza e guardano avanti. Senza freni. Troise rispolvera Lepri in difesa e Delcarro in mezzo al campo. Uniche novità, con Quacquarelli che vince il ballottaggio per la corsia mancina, rispetto alla gara dello scorso turno con la Spal.

La strada si mette subito in discesa. Perché dopo sette minuti Delcarro fa il Decarro e il Rimini è avanti. Il cross dalla destra è di Lamesta e il tiro deciso e potente, al volo, di mancino, è del centrocampista al quale Troise ha deciso di ridare fiducia dopo una vita. I primi venti minuti perfetti sono completati a un soffio dallo scoccare del 20’. Sempre Lamesta protagonista. Con un altro cross che, questa volta, finisce la sua corsa sul braccio di Di Pasquale. In area. Di Reda segna subito il dischetto. Dove Morra dà il meglio di sè.

C’è il tempo per divorarsi il 3-0 (Delcarro da buona posizione alza la mira), poi il Pescara si rifà sotto. Galetto un altro colpo di mano, ma nell’area opposta. Inutili le proteste di Tofanari che giura di aver respinto il cross di Milani con la schiena. Niente da fare, Merola va sul dischetto e rimette in corsa gli abruzzesi. E prova anche a fare di più, il numero 10 del Pescara, nei minuti successivi. Calciando un po’ da tutte le posizioni. Ma Colombi c’è. Nella ripresa poi non c’è più storia. Perché appena quattro minuti dopo la parola fine, in pratica, la pronuncia Lamesta. Il fantasista biancorosso scappa ai centrali pescaresi con un controllo da maestro e mette il carico pesante sulla vittoria. Ma c’è un Morra bis e il centro, finale, di Ubaldi. Si può riguadagnare la via di casa con il sorriso.

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