Minichino è a 150 presenze. "Abituati alle pressioni. Dato segnale forte»

Il Viareggio mantiene il vantaggio di +3 sul Pietrasanta, nonostante un momento di difficoltà. Il centrocampista Minichino commenta la situazione e festeggia le 150 presenze con la maglia bianconera.

16 aprile 2024

Resta a +3 il vantaggio sul Pietrasanta che insegue, con una giornata in meno da giocare. Tutto sommato sorride il Viareggio, che però a Castelnuovo ha confermato l’impressione di vivere un momento di difficoltà, a livello di condizione fisica e forse pure mentale. Rimane comunque padrona del proprio destino la squadra bianconera di Stefano Santini che per esser certa di vincere questo campionato senza stare a guardare ciò che farà il Pietrasanta (ipotizzando le vinca tutte) deve adesso fare 7 punti. Le prossime avversarie saranno Viaccia in casa al Marco Polo Sports Center domenica prossima, poi il Maliseti Seano in trasferta alla penultima ed infine il Casalguidi il 5 maggio sul sintetico del Marco Polo nel turno d’epilogo. Ma prima di pensare a questo trittico finale di gare ecco l’occasione per fare il punto sul match terminato 1-1 al “Nardini“ di Castelnuovo Garfagnana proiettandosi sul rush finale. A parlare tra le zebre è il centrocampista viareggino doc Davide Minichino che a 26 anni ha già tagliato, proprio ieri l’altro, il traguardo delle 150 presenze con la maglia bianconera.

Davide, siete soddisfatti di come la situazione sia rimasta immutata in vetta (... ma ora con 90 minuti in meno da dover giocare)?

"Dopo la sconfitta con la Lampo Meridien c’era bisogno di dare un segnale e credo che l’abbiamo dato, facendo la partita che dovevamo fare contro un Castelnuovo che è forte specialmente in casa e che ci aveva creato difficoltà anche nella gara d’andata in casa nostra. Si sperava di vincere e ci abbiamo provato. Alla fine accogliamo di buon grado anche il pareggio dato che ha fatto 1-1 pure il Pietrasanta".

La pressione aumenta. Come la vivete?

"Con la pressione qui a Viareggio ci viviamo quotidianamente e non è un problema, anzi. Io personalmente sono dell’idea che le pressioni ci vogliono e fanno bene perché ti tengono vivo e sempre acceso con la testa. Senza un po’ di pressione sennò rischi di entrare in campo senza stimoli e ansie. Anche questa settimana l’abbiamo vissuta in maniera serena. Ci siamo allenati bene e siamo pronti per questo finale. Siamo sulla buona strada e dobbiamo continuare così cercando anzi di dare ancor di più".

Il traguardo delle 150 presenze quanto ti ha fatto felice?

"Tanto. Sono arrivato a Viareggio che non avevo ancora compiuto 17 anni. Era un “bambino“. Sono qui da una vita. In questi 10 anni sono stato anche a fare qualche parentesi altrove (Real Forte Querceta, Pietrasanta e Ponte Buggianese, ndr) ma mi sono sempre sentito un giocatore del Viareggio. E per me ogni presenza con la maglia della squadra della mia città addosso è ugualmente importante. Adesso sono arrivato a 150 e non voglio fermarmi. Poi quello che sarà nella prossima stagione lo vedremo. Intanto andiamo a prenderci questa Eccellenza e poi a tempo debito ci metteremo al tavolino a ragionare, dato che l’impegno in una categoria superiore sarà anche maggiore. Da parte mia c’è tanto attaccamento alla maglia e al progetto"

Simone Ferro.

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