Mosse e strategie granata. Così è arrivato il pareggio

Il Pontedera e la rilettura del match con l’Arezzo. Una sfida in tre atti

12 febbraio 2024
Mosse e strategie granata. Così è arrivato il pareggio

Mosse e strategie granata. Così è arrivato il pareggio

La ritrovata attenzione alla fase difensiva è stata alla base del pareggio che il Pontedera (domani di nuovo in campo, ancora al Mannucci contro il Pineto) ha ottenuto venerdì sera contro l’Arezzo. Un 1-1 deciso nella ripresa dal colpo di testa di Montini (52°) e da quello nella propria porta di Donati (77°) in un derby che ha assegnato agli ospiti la palma di maggior possesso-palla e ai granata quella delle occasioni da gol più pericolose, che può essere analizzato secondo tre fasi.

Prima fase: 1°-31° minuto. La domanda è rimasta anche a gara conclusa: l’Arezzo è partito forte perché è nelle sue corde, oppure perché il Pontedera glielo ha concesso? Probabilmente tutte e due le cose, dal momento che Canzi visti i tanti gol subiti di recente (11 nelle precedenti 3 partite) ha deciso di affrontare l’ex Indiani in maniera un pochino diversa, ossia difendendosi con un uomo in più dietro. Questo ha inevitabilmente lasciato il pallino del gioco agli avversari, il cui predominio iniziale non ha però impedito ai granata di avere le migliori occasioni per passare in vantaggio, in particolare con un sinistro di Delpupo (31°) e situazione che di fatto ha chiuso l’inizio a testa bassa degli aretini.

Seconda fase 32°-62° minuto. Nonostante un equilibrio ritrovato e un’altra palla gol sventata da Trombini su Ianesi in avvio di ripresa (46°) è stato l’Arezzo ad andare in gol in una situazione piuttosto fortunosa (palla vagante nell’area pontederese) e decisa da un difensore. Questo a conferma di come la fase difensiva, da Ganz a scendere, avesse sterilizzato la potenza offensiva di Gucci & compagni, neutralizzati dalla retroguardia del Pontedera. Anche se per una decina di minuti dopo lo svantaggio i granata hanno vissuto una periodo di stanca rischiando su un tiro di Bianchi (54°).

Terza fase 63°-94° minuto. Canzi ha così deciso di cambiare atteggiamento difensivo, mettendo la squadra a uomo e passando dall’iniziale 4-1-4-1 guardingo al 4-4-2 aggressivo (mentre per la fase offensiva è rimasto l’iniziale 3-4-2-1) e giocando in maniera più propositiva con il neo entrato Peli alto, Benedetti play e Delpupo sottopunta. Una scelta (l’Arezzo invece non mai cambiato il suo 4-2-3-1) premiata dal meritato pari scaturito dalla punizione di Ianesi e che 5’ dopo ha prodotto l’ occasionissima del possibile ribaltone con Delpupo. Il giusto pari (che al Pontedera mancava da 14 giornate) dice così che i granata sono riusciti nell’obiettivo di concedere poco e subire poco, che la scelta iniziale difensiva fatta è stata giusta (senza aver intaccato la fase offensiva, perché alla fine le migliori occasioni per segnare le ha avute il Pontedera) e che questa è una squadra fatta non da singoli, ma da giocatori che si aiutano gli uni gli altri.

Stefano Lemmi

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