Palla avvelenata. Tifosi, genitori, atleti e allenatori. Un anno (di offese) da dimenticare

Cori discriminatori e ingiurie, in Lombardia il peggio non ha fine. E non manca il sindaco che chiude lo stadio .

23 gennaio 2024

Dai cori discriminatori sentiti sugli spalti alle frasi offensive dette in campo. Storie di ordinario razzismo, magari non quotidiane però frequenti e spesso lontano dai prestigiosi palcoscenici della serie A. Anche il 2023 ha lasciato in eredità fatti censurabili, spesso nei campionati di calcio ma pure in qualche palazzetto di provincia. Talvolta passano in secondo piano, altre volte vanno nelle pagine di cronaca. Se alla fine del 2022 avevano suscitato scalpore un paio di episodi avvenuti a Gallarate (un calciatore 15enne di origine marocchina era stato apostrafato come “negretto” dall’allenatore avversario) e a Villasanta (un altro ragazzino di una squadra oratoriale, durante una partita del campionato under 15 era stato “invitato” a tornare a casa a “mangiare banane”) anche lo scorso anno non è stato esente da gravi episodi di razzismo, soprattutto nei campionati giovanili o dilettantistici lombardi.

A Origgio (provincia di Varese) un giocatore di colore di una squadra di calcio a 7 è stato aggredito verbalmente da un avversario. Solo le scuse pubbliche hanno consentito la ripresa del match. Addirittura più grave quanto accaduto durante la partita di calcio dell’Under 15 fra Academy Legnano e Calcio Bosto: un ragazzo di origine marocchina del Bosto è stato apostrofato con la frase ““ne****to di m***a”, secondo le testimonianze di alcuni ragazzi. La partita è così sfociata, anche a causa dell’insulto, in una rissa che ha costretto l’arbitro a interrompere l’incontro.

Storiaccia di ordinario razzismo anche durante il match di serie D fra Seregno e Varese Calcio: il giocatore dei brianzoli Konate riceve insulti razzisti da parte dei tifosi biancorossi. Il giudice sportivo obbliga la squadra del Varese a pagare 2 mila euro di multa e a disputare una partita a porte chiuse. Mano pesante del giudice sportivo anche nei confronti di Attilio Papis, tecnico del Mozzate: un anno di stop per aver insultato ripetutamente l’arbitro anche con frase discriminatoria (dalla sentenza si evince che l’allenatore, da dietro la panchina, avrebbe offeso l’arbitro e la sua nazione di provenienza con pesanti affermazioni). Sanzionata in altra circostanza anche la Pro Patria: ammenda di 3000 euro e l’obbligo di disputare una gara in casa con la “curva” chiusa per avere i propri sostenitori prima del termine della gara e dopo la fine della stessa, per una durata di circa minuti dieci, urlato cori contenenti offese di discriminazione razziale indirizzati nei confronti di Mbarick Fall, calciatore del del Sangiuliano.

Gravissimo poi quanto accaduto a Pianengo, in provincia di Cremona: nel torneo di calcio Pulcini organizzato dalla USD Pianenghese, con A.C. Ripaltese ASD e U.S. Soresinese Calcio ASD, una rissa è sfociata fra i genitori dei piccoli calciatori. Tutto perché un bambino era finito a terra probabilmente da solo; ma alla mamma di un suo compagno di squadra sarebbe sembrato di vedere l’intervento falloso di un altro piccolo calciatore figlio di una coppia egiziana. Così lo avrebbe definito maleducato aggiungendo una frase razzista: “tornatene a casa tua”. La situazione è poi degenerata passando allo scontro fisico che ha coinvolto anche la nonna 71enne del bambino. Il Questore di Cremona ha firmato sei Daspo, per genitori e parenti a bordo campo.

Un forte segnale lo ha voluto mandare il sindaco di Mandello, che ha deciso di chiudere il campo sportivo a causa di insulti razzisti e continue liti fra genitori sugli spalti: lo scorso marzo, a seguito di cori razzisti rivolti a un paio di giocatori mentre in campo i ragazzi del Mandello erano impegnati contro lo Zanetti (una delle squadre di Lecco) nella categoria under19, sono dovuti intervenire anche i carabinieri. E così il sindaco Riccardo Fasoli, che già in precedenza aveva minacciato provvedimenti seri, è passato ai fatti mettendo i lucchetti all’impianto della provincia di Como.

Giulio Mola

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