Pontedera, l’avvio di fuoco si spegne presto. Non c’è storia in campo, il più forte è il Rimini

L’analisi della decima sconfitta stagionale dei granata. A niente è servito l’illusorio vantaggio di Ianesi al decimo minuto del primo tempo

21 febbraio 2024

Il Pontedera ha perso a Rimini (3-1) semplicemente perché il Rimini è stato più forte. C’è ben poco da aggiungere alla decima sconfitta stagionale dei granata (che venerdì aspettano la Torres), in una partita aperta dall’illusorio vantaggio di Inaesi (10°) ma sepolta nella ripresa dalla doppietta di Morra (49° e 60° su rigore) e dall’acuto di Lamesta (77°) e che può essere analizzata con le due fasi che coincidono con i canonici tempi di gioco.

Prima fase, 1°-45° minuto. Il Pontedera è partito più forte e, al di là della spettacolare conclusione di Ianesi, ha trovato il vantaggio su uno sviluppo di ripartenza già schematizzato. La squadra di Canzi ha dimostrato di avere precise idee offensive e qualche contropiede sprecato e la palla sparata alta da Ganz da buonissima posizione (32°) lo hanno confermato. Gli uomini di Troise però hanno tenuto il possesso d palla in maniera pressoché costante e nella seconda parte di frazione hanno avuto tre occasioni per pareggiare: due sventate da Vivoli (su Garetto al 23° e al 42°) e una fallita (Morra non è arrivato a deviare il traversone di Lepri al 38°). In sostanza, le squadre sono andate al riposo con un Rimini che ha spinto molto nella fase finale di tempo e un Pontedera che si è difeso a volte bene a volte un po’ meno, ma che è sempre stato in partita.

Seconda fase, 46°-94° minuto. Nella ripresa invece i granata non sono mai entrati in gara e il Rimini l’ha ribaltata già nel primo quarto d’ora. Una minima reazione c’è stata per una manciata di minuti dopo i tre cambi (66°) con la conquista di qualche calcio d’angolo e una situazione creata sull’asse Peli-Selleri (con Delpupo i 3 nuovi entrati) sventata dalla difesa di casa. Finito questo intermezzo i romagnoli con il loro 4-3-3 hanno confermato cinismo confezionando la rete che ha messo una pietra sul match e vanificando anche il cambio di modulo in fase difensiva attuato da Canzi, che con l’ingresso di Cerretti per Guidi (78°) è passato dal 5-3-2 al 4-2-3-1. Contro un avversario di qualità che aveva preparato benissimo la partita, il Pontedera si è imbattuto in una delle più brutte performance della stagione. Abituato a fare meglio dell’avversario vincendo o a fare meglio dell’avversario perdendo (come i due recenti k.o. con Perugia e Pineto) domenica il Pontedera è crollato com’era accaduto solo a Cesena, neppure nello 0-5 col Pescara. I 4 punti conquistati nelle ultime 6 partite dicono che se fino alla 21a giornata la squadra di Canzi era tra le migliori del girone, adesso è tra le peggiori. Ma sarebbe un errore fare processi, in fin dei conti i granata sono ancora settimi in classifica. C’è solo da rimboccarsi le maniche e superare questo momento di crisi, perché la squadra ha le capacità per farlo.

Stefano Lemmi

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