Pontedera, un punto strappato con il cuore. Pareggio meritato in extremis ad Arezzo

Mawuli segna nel primo tempo, nella ripresa un autogol di Chiosa vale l’1-1. E per la compagine di Canzi è la terza "X" consecutiva

1 ottobre 2023
Pontedera, un punto strappato con il cuore. Pareggio meritato in extremis ad Arezzo

Pontedera, un punto strappato con il cuore. Pareggio meritato in extremis ad Arezzo

Un punto prezioso, strappato con il cuore, la grinta e il gioco. Il Pontedera è uscito da Arezzo con un 1-1 (meritato) che vale il terzo pari di fila ed evita una sconfitta che sarebbe stata una punizione eccessiva. Il perdurare delle assenze di Martinelli ed Espeche (quest’ultimo comunque in panchina) ha fatto uscire lo stesso undici iniziale che il sabato precedente aveva impattato con la Recanatese. Quindi ancora difesa super green (età media dei tre difensori di movimento 20 anni) e Benedetti trequartista centrale dietro alle due punte ma con il compito di seguire Bianchi, uno dei due mediani del 4-2-3-1 proposto dall’ex Indiani (l’altro era Catanese su Mawuli), che dopo appena 5’ ha perso Masetti per uno stiramento e lasciato il posto a Polvani, uno dei 4 ex nella lista aretina. Ben presto però i granata si sono trovati la strada in salita, quando dopo 12’ un errato disimpegno di Angori ha messo Mawuli nella condizione di calciare indisturbato poco fuori l’area di rigore e infilare Lewis nell’angolo destro. In mezzo al maggior possesso-palla dell’Arezzo il Pontedera in verità al 22’ aveva anche trovato il guizzo per l’1-1, ma la conclusione di Catanese ribattuta con incertezza da Trombini e ribadita in rete dallo stesso capitano granata è stata giudicata dal direttore di gara come gioco falloso sul portiere tra le proteste degli uomini di Canzi. Un tocco di Mawuli finito fuori di poco (26’) e una conclusione pericolosa di Ianesi (34’) hanno vivacizzato la seconda metà di frazione che il Pontedera ha comunque chiuso in crescendo grazie soprattutto ad una maggiore incisività sull’asse sinistro per l’intraprendenza del duo Ambrosini-Ianesi. Al rientro dal tunnel c’è Paudice (per Ambrosini), andato a far coppia con Nicastro, e col nuovo assetto i granata hanno preso in mano il gioco proponendo un fraseggio che ha messo in difficoltà i locali, costringendoli a recuperi affannosi all’interno della loro area e ad agire esclusivamente di rimessa. Fino a trovare il cross di Angori che ha provocato l’autorete di Chiosa regalando un giusto pareggio. Stefano Lemmi

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