Prima categoria, il ds Salvioli: "Grande impresa, i meriti in primis sono del tecnico Fanti. In estate dicevano che eravamo una scommessa, ma non ci conoscevano». Monteombraro, un successo che parla bolognese

Il team della provincia di Modena si è imposta nel girone D: la maggiore parte della rosa è espressione delle Due Torri

26 maggio 2024
Monteombraro, un successo che parla bolognese

Monteombraro, un successo che parla bolognese

MONTEOMBRARO (Modena)

La geografia li colloca in provincia di Modena, l’accento e il Dna però sono spiccatamente bolognesi. Il Monteombraro è stata una delle grandi sorprese della stagione del calcio dilettantistico, capace di vincere con 90’ di anticipo il girone D di Prima categoria dall’altissimo coefficiente di difficoltà con numeri da record: 64 punti in 30 gare (media 2,17), miglior attacco con 65 reti e appena 2 sconfitte in stagione. Un’annata rock per il club espressione della frazione di Zocca, patria di Vasco Rossi, che attendeva il ritorno in Promozione da 6 anni, dopo averlo sfiorato negli ultimi due tornei, con un playoff vinto (ma senza ripescaggio) nel 2022 e uno perso in finale nel 2023. L’accento bolognese del Monteombraro è prima di tutto quello del presidente Maurizio Predieri, che abita nella vicina Castello di Serravalle e nell’estate del 2019 ha voluto l’unione di forze con la Castellettese. Da allora la società ha trasferito il suo quartiere generale a Crespellano, dove si allena tutto l’anno e dove gioca, grazie al sintetico, alcune gare in inverno, quando a Monteombraro il maltempo la fa da padrone. Anche il bacino del mercato è tutto della nostra provincia, dove abita gran parte della rosa: in primis il protagonista in panchina, quel Fabio Fanti (da Riale) capace di ripetersi dopo la magica cavalcata con l’Msp, preso in mano in Terza categoria nel 2016-17 e portato fino in Promozione, salvandolo nella stagione 2022-23 prima di trasferirsi al "Monte"; bolognese doc è anche il suo vice Marco Petruzzi, così come i vari Cristoni, Enrico Bigi, Magistro (da Borgo Panigale), Duvnjak e Ghedini che arrivano da Bazzano, Gianfilippo Bigi (di Castelletto), il guardiano Ferrone e Feraco che abitano ad Anzola, poi Cheli e Masella solo per citarne alcuni.

"E’ stata una grande impresa – spiega il ds Antonio Salvioli, già al Monte dal 2014 al 2018 quando si sfiorò l’Eccellenza, alla seconda promozione dopo quella col Nonantola due anni fa – in un girone proibitivo in cui almeno 3 o 4 squadre avevano investito più di noi. I meriti in primis sono di mister Fanti, qualcuno in estate disse che era una scommessa, ma solo per chi non lo conosceva".

Nella stagione del Monteombraro un impatto devastante hanno avuto i 33 gol del bomber Matteo Veronesi (‘96), che dopo un anno travagliato dagli infortuni è diventato Terminator.

"Ci ha trascinato e deliziato – prosegue Salvioli –, ma tutti hanno dato il 110 per cento. Il momento cruciale? Quando abbiamo recuperato 8 punti al Casalgrande, nel ritorno la squadra ha preso consapevolezza. Lo Smile dietro veniva da una serie clamorosa e solo quando abbiamo vinto la sfida col Casalgrande a 2 gare dalla fine ho pensato che fosse fatta. Una dedica? Per il presidente Predieri, sono tornato solo per lui, era giusto dopo la beffa degli ultimi due anni. E ora stiamo programmando il futuro, sempre con questa impronta tutta bolognese".

Davide Setti

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