Pugni all'avversario a Milano: 5 mesi di stop a un under 19

di GIULIO MOLA -
15 ottobre 2023

Il campo di calcio improvvisamente trasformatosi in un ring, un giovane giocatore che prende a cazzotti un avversario dopo un contrasto irregolare, lo stupore dei presenti, la corsa al Pronto Soccorso. E ovviamente, la maxisqualifica. Ancora violenza nei campionati dilettantistici, dove spesso i referti arbitrali sono piccoli bollettini di guerra. L’ultimo episodio è accaduto durante il match Real Milano-Biassono, valido per il campionato “under 19”. categoria “juniores” e terminata 2-2. Un fatto grave, gravissimo, "che non sta nè in cielo nè in terra", commenta a posteriori il dirigente della squadra di casa.

Per capirne di più basta leggere l’ultimo Comunicato Ufficiale del Giudice sportivo, dove c’è il resoconto di quanto accaduto negli ultimi minuti (quelli di recupero) della sfida. La scintilla dopo un calcio d’angolo per il Biassono, visto che, secondo la ricostruzione fatta da alcuni presenti, un giocatore brianzolo avrebbe ostacolato il rinvio del portiere del Real Milano, provocando un calcio di punizione. Non finisce però qui: il calciatore del Biassono viene poi colpito da un difensore di casa, che "lo fa cadere e successivamente lo colpisce con pugni di cui 2 volte al volto causandogli lividi in un occhio gonfio", come riportato nel Comunicato Ufficiale.

Davvero inspiegabile questo tipo di reazione, anche perché la dinamica del fallo non è chiarissima ma non giustifica un simile comportamento del compagno di squadra del portiere. Mano pesantissima però del giudice sportivo, che ha squalificato il calciatore del Real Milano per cinque mesi, ovvero fino all’1 marzo 2024. Inoltre 100 euro di multa per il Real Milano perché "durante la gara un proprio sostenitore posizionato fuori dalla recinzione e presso la panchina in zona non destinata al pubblico oltre a dare “indicazioni” al tecnico, offendeva e insolentiva l’arbitro".

Restano i due pugni e un occhio gonfio di un calciatore diciannovenne che ancora non sa quando potrà tornare a giocare. E una senza una risposta: perché ancora tanta violenza gratuita sui campi dei nostri ragazzi?

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