Ravenna, l’addio (?) del dg Claudia Zignani: "Lasciamo una società sana. Non ho rimpianti"

La dirigente potrebbe chiudere la propria avventura in giallorosso dopo dieci anni. "Collaborare con Cipriani? Potrebbe essere"

28 maggio 2024
Ravenna, l’addio (?) del dg Claudia Zignani: "Lasciamo una società sana. Non ho rimpianti"

Ravenna, l’addio (?) del dg Claudia Zignani: "Lasciamo una società sana. Non ho rimpianti"

Claudia Zignani, ne è valsa la pena affrontare questa avventura da dg del Ravenna dell’ultimo decennio?

"Assolutamente sì, sono felicissima di avere avuto questa opportunità e, se mi chiedessero di rifarlo, accetterei".

Come ne esce dal punto di vista professionale e umano?

"Sono cresciuta molto professionalmente; venivo da un altro settore e, dopo questi anni, sono in grado di confrontarmi con professionisti con cui mai avrei pensato di interagire. Umanamente ho conosciuto tantissime persone, ognuna delle quali, nel bene o nel male, mi ha lasciato qualcosa".

C’è differenza fra bilancio economico e bilancio sportivo? "Sì. Ogni anno si è fatto un budget economico e, su quello, si è costruita la squadra. Qualche volta, il risultato sportivo ha coinciso col budget economico; altre volte, purtroppo, non si è verificato. Quest’anno? Il budget era limitato, eppure ci siamo trovati con un risultato al di sopra di ogni aspettativa". Quali sono state le soddisfazioni più grandi?

"Sicuramente costruire un settore giovanile che, da zero tesserati, oggi ne conta 220. È stato un percorso difficile, ma è il nostro orgoglio più grande".

E i bocconi amari da mandare giù?

"Quest’anno, a causa di regole che non hanno premiato il merito sportivo, ci è stata tolta una serie C che abbiamo dimostrato sul campo di meritare. Inoltre, la prima retrocessione è stata difficile da digerire, perché, anche in questo caso per scelte non dipendenti da noi, siamo stati costretti a incassare un esito ingiusto".

C’è invece un progetto che avrebbe voluto sviluppare prima o meglio?

"Un centro sportivo esclusivo per il Ravenna. Con più di 200 tesserati, avere un proprio impianto avrebbe ulteriormente gratificato il lavoro di tutti i tecnici che hanno lavorato con noi. Questo è stato il primo anno a Fosso Ghiaia. Ci vorrà tempo per poterlo far funzionare al meglio, ma permetterà di programmare con più serenità le prossime stagioni".

Cosa significa essere stata il dg del Ravenna?

"Significa aver avuto tantissima responsabilità. Vuol dire essere entrati in un mondo, quello del calcio, che 10 anni fa era ancora molto ‘maschilista’. E non è stato facile. Io ho sempre gestito società private. Gestire il Ravenna Fc, porta molte pressioni e giudizi. Credo di essere riuscita a gestirli".

Cosa lascia in eredità alla nuova proprietà?

"Una società strutturata e molto organizzata, composta da persone che sono professionisti a tutti i livelli. Dal punto di vista economico, è una società sana".

È vero che continuerà a collaborare con la gestione Cipriani?

"Siamo tutti concentrati sul closing. Ma potrebbe essere".

Con una esperienza di 10 anni nella stanza dei bottoni, qual è stata la prima ‘dritta’ data a Cipriani?

"Alle prime difficoltà, tirar fuori tutto l’entusiasmo che stanno dimostrando di avere. Cipriani e i suoi amministratori hanno tutte le carte in regola per fare molto bene".

C’è un rimpianto o un rammarico?

"Non ho rimpianti. Lasciamo il Ravenna Fc nelle mani di persone serie, non avendo ceduto ad altre ‘cordate’, che avrebbero potuto disperdere quanto fatto. Abbiamo lasciato nel momento giusto alle persone giuste".

Tornerà al ‘Benelli’?

"Assolutamente sì".

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