REGOLE NON SCRITTE. Nel rugby si va avanti. È segno di rispetto verso gli avversari

Partite di calcio giovanile spesso finiscono con tante reti di differenza. Ma decidere se fermarsi o andare avanti non è semplice. Ogni sport ha regole diverse, dal rugby al baseball. Rispetto e superiorità sono i principi da seguire.

19 ottobre 2023

Fermarsi o andare avanti? Non sono poche le partite di calcio giovanile che terminano con tante reti di differenza tra le due squadre. Ma se da una parte, almeno in teoria, l’attività di Base della FIGC fino agli Esordienti considera “azzerato“ il punteggio all’inizio di ciascuno dei 3 tempi, dall’altra sono i calciatori stessi, spinti spesso dai genitori, a sommare i risultati che alla fine possono avere dimensioni extralarge. Qualche anno fa addirittura l’Aia sospese un arbitro che aveva deciso di interrompere una partita sul 31-0, quindi non è semplice decidere. Anche perché da sport a sport tutto può cambiare. Ad esempio è impensabile che una partita di pallavolo maschile o femminile di under 14 i tre set possano terminare 25-025-025-0, perché il coach inserirebbe subito i giocatori meno utilizzati per riequilibrare in parte le forze. Diverso quel che accade nel rugby, perché anche a livelli di grandissime squadre (e non solo per il settore giovanile) sono allenatori e giocatori per primi a sostenere che andare sempre al massimo anche contro squadre nettamente inferiori è segno di grande rispetto (basta vedere quel che è successo all’Italia contro gli All Blacks ai recenti Mondiali).. Ma quello è un altro mondo e spero si conservi così. Nel baseball, invece, ci si ferma "per manifesta superiorità". G.M.

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