Robur straripante, la forza del gruppo. Tutti protagonisti nel segno di Magrini

La Robur Siena ha annientato la Nuova Foiano con una semplicità disarmante, nonostante le premesse non fossero delle più felici. Un gruppo nato in fretta e furia, unito dall'entusiasmo dei giovani e dalla mano del suo allenatore, ha conquistato 12 punti in più della Castiglionese e 14 punti in più del Signa.

19 dicembre 2023
Robur straripante, la forza del gruppo. Tutti protagonisti nel segno di Magrini

Robur straripante, la forza del gruppo. Tutti protagonisti nel segno di Magrini

Non è soltanto la qualità dei giocatori più esperti, questa Robur, ma è anche l’entusiasmo dei tanti giovani che giorno dopo giorno conquistano spazio e fiducia. È la forza di un gruppo in cui nessuno si sente escluso e che anche chi gioca meno non vuole lasciare. Un gruppo nato in fretta e furia, sceso in campo senza conoscersi, leggendo i nomi dei compagni sull’almanacco. Un gruppo ’diventato squadra’ anche grazie alla mano del suo allenatore, Lamberto Magrini, capace di amalgamarlo a gran velocità. La partita con la Nuova Foiano – ai nastri di partenza una diretta concorrente – ne è stata probabilmente la dimostrazione più nitida.

Il Siena ha annientato gli avversari con una semplicità disarmante, nonostante le premesse non fossero delle più felici. La buona volontà dei tifosi, corsi in aiuto per sistemare il ’Berni’ alla vigilia della sfida, non è bastata: le due squadre hanno giocato su un campo disastrato, al limite della praticabilità. Non solo. Tante le assenze: Lollo, Masini, Granado, Pagani, giocatori che gli altri pagherebbero per avere, hanno esultato in tribuna, fermi per squalifica o infortunio. Eppure la Robur ha volato, sul campo fangoso e in classifica.

Ricciardo, Ricciardo, Bianchi, Bianchi, Galligani, ecco fatto: 12 punti in più della Castiglionese, 14 punti in più del Signa. E dietro ai tre moschettieri una squadra: la solida coppia Biancon-Cavallari, l’instancabile Morosi, sceso in campo, quando necessario, anche non al top della condizione; Agostinone, calciatore di categoria (superiore), schiacciato dal gioco delle quote eppure entusiasta; Candido, qualità allo stato puro; Cristiani, capitano per un giorno, di rientro dal lungo infortunio per smistare palloni. E poi Boccardi, spostato sulla trequarti, Giusti, spettatore non pagante, Achy, Bertelli, Leonardi, Ravanelli e tutti gli altri… E poi sì, Hagbe: il tributo che gli ha rivolto il ’Berni’ (e l’allenatore ospite Zacchei…), il giusto merito per una partita eccezionale. In tutte le parti del campo, grinta da vendere, il piccoletto bianconero è entrato nel cuore dei tifosi. Applausi a scena aperta, per lui e per la Robur che non finisce di stupire (e di vincere).

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