Serie C. Granata, che incubo è stata la Torres. La partita più difficile per Canzi

I sardi hanno confermato la loro propensione a lottare. Sul piano del possesso-palla. il monologo dei padroni di casa.

25 ottobre 2023

La partita con la Torres (0-0) è stata la più difficile affrontata dal Pontedera nelle 41 della gestione-Canzi. La 12a conclusa senza segnare dai granata (che domani aspettano la Vis Pesaro) tornati dalla Sardegna con una conferma: saper lottare. Questa sfida, che sul piano del possesso-palla ha visto un monologo dei padroni di casa, si può analizzare in due fasi.

Prima fase, 1°-65° minuto. E’ stata la gara più complicata perché tutte le squadre incontrate prima avevano un’ identità chiara, mentre la Torres, nonostante il solito studio meticoloso svolto dallo staff granata, ha chiuso ogni possibilità, con un atteggiamento subito aggressivo che non ha permesso al Pontedera di giocare, di sviluppare le fonti di gioco principali, e di conseguenza la mobilità in attacco espressa col Rimini non si è vista. Questo è stato il grande merito della squadra di Greco e del suo 3-4-1-2 (che con gli attaccanti larghi che svariavano, Fischnaller a destra, Ruocco in mezzo e Scotto a sinistra, disegnava quasi un 3-4-3) dove Mastinu regista accordava i reparti, Zecca a destra faceva il quarto attaccante aggiunto e Kujabi il quinto a sinistra a chiudere lo spazio a Benedetti e Perretta, mentre in difesa Fabriani marcava Ianesi e gli altri due difensori si occupavano di Nicastro. All’organizzazione della Torres, che ha creato 3-4 situazioni di pericolo, Canzi si è contrapposto col solito 3-4-2-1, con i tre attaccanti sui tre difensori locali e con Espeche su Ruocco, Guidi su Scotto e Calvani su Fischnaller. Il piano-gara granata era attaccare in profondità i braccetti di una difesa avversaria molto alta per andare sui duelli in velocità con Ianesi e Catanese, cosa riuscita in un paio di occasioni che si aggiungono al tiro di Ignacchiti (22°).

Seconda fase, 66°-96° minuto. Con l’ingresso di Martinelli (66°), che ha aggiunto centimetri ed esperienza, il Pontedera è passato al 3-5-2 scegliendo di difendere con un uomo in più. E da quel momento ha concesso un’unica occasione, il palo di Fischnaller 5 minuti dopo, riuscendo di fatto a mitigare i rischi corsi fin lì. Al 95° i granata si sono addirittura creati l’occasione (Ianesi) per commettere quello che nel dopo-gara Canzi ha detto sarebbe stato "un delitto perfetto", ma che avrebbe premiato eccessivamente la sua squadra. Il merito principale del Pontedera è stato aver saputo indossare un vestito diverso, aver messo l’elmetto per battagliare in trincea. Non poteva essere il Pontedera spumeggiante ammirato contro il Rimini, ma nessun giocatore è uscito dal coro, la squadra è rimasta compatta e alla fine, con un po’ di fortuna e grande spirito, ha portato via da Sassari il massimo che la partita gli ha concesso.

Stefano Lemmi

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