Settore giovanile - La storia. Da Matraia all’Angola per aiutare i ragazzini. Nicola Guidotti sta realizzando il sogno africano

Nella periferia povera di Luanda ha creato un club che toglie i bambini dalla strada e prova a regalare loro anche un futuro.

19 maggio 2024
Da Matraia all’Angola per aiutare i ragazzini. Nicola Guidotti sta realizzando il sogno africano

Da Matraia all’Angola per aiutare i ragazzini. Nicola Guidotti sta realizzando il sogno africano

Una bellissima storia di sport, di solidarietà, di riscatto sociale, con la speranza di crearsi un futuro migliore e chissà, magari anche sfondare nel mondo del calcio. È quella che parte da Matraia e attraversa l’oceano Atlantico ed arriva fino in Angola. Sì, quell’Africa nera dove ancora non è detto che sia così facile poter fare due pasti al giorno e dove istruzione e sicurezza sono spesso sogni proibiti. Lì, nella periferia più povera della metropoli Luanda, c’è un gruppo di ragazzi che si batte ogni giorno per migliorare la vita dei ragazzini. E come lo fa? Facendo rotolare un pallone ed inseguendo sogni. Promotore di questo progetto di "Responsabilità sociale" è Nicola Guidotti, intermediario sportivo.

Guidotti, ci spiega il progetto che ha creato?

"Attraverso il calcio e l’istruzione cerchiamo di migliorare la vita di ragazzini che, altrimenti, finirebbero per esser manovalanza del banditismo".

Nel dettaglio di cosa si tratta?

"Ci siamo insediati nel quartiere di Viana, la zona più povera di Luanda ed abbiamo dato vita ad un vero club calcistico. Già il nome esprime positività: GdG Estrela Do Futuro (Stella del Futuro), nato dalla collaborazione tra Estrela Negra, realtà angolana e Real GS Canti di Geppone, piccola ma storica realtà di Matraia. Il colore sociale è volutamente azzurro-rosa, perché vorremmo creare, oltre a quella maschile, anche una sezione femminile".

Dare delle magliette pulite sarà già stato un sogno per questi ragazzi, vero?

"Certo. Prima del nostro arrivo, i ragazzi giocavano indossando sacchetti colorati...".

Quanti iscritti avete e a quali campionati partecipate?

"Abbiamo circa un centinaio di iscritti, di tutte l’età, dai 7 anni e fino alla Under 18. Al momento partecipiamo al campionato ufficiale Under 12 e, a breve, ci iscriveremo anche a quello Under 17, ma il sogno resta il campionato maggiore".

Cosa offrite ai ragazzi e alle loro famiglie?

"Innanzitutto togliamo i ragazzi dalla strada e sono i genitori stessi che ce li portano. Offriamo loro sostegno alimentare, ci assicuriamo che vadano a scuola e diamo loro tutto il necessario per giocare. Abbiamo anche affittato un pullman per accompagnarli al campo".

Impegno economico rilevante?

"Con 700 euro al mese ce la facciamo. Qui in Angola la vita non costa molto, sono altri i problemi. Qualche mese fa un ragazzino non ha superato un’infezione batterica. Non c’è stato modo di recuperare in tempo un antibiotico: basta questo per far capire la dura realtà qua".

Come vi sovvenzionate?

"Nessuno paga una retta. Andiamo avanti con le nostre sole forze e con le donazioni dall’Italia e soprattutto dal Brasile".

C’è modo di aiutarvi?

"Sì. Chiunque può contattarci tramite la pagina Facebook o Istagram, oppure attraverso l’email: [email protected]".

E se un ragazzo è veramente bravo, come fate a proporlo al mercato europeo?

"Questo è già più complicato a causa dei documenti e della burocrazia. Comunque sto cercando contatti con squadre italiane ed europee per aiutarci".

Il sogno dell’Angola continua.

Sergio Iacopetti

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