Stop per violenza. Il Csi di Brescia ferma il torneo per un weekend

Decisione presa dopo l’aggressione ad un arbitro il 15 dicembre nel campionato di serie B di calcio a 7.

di GIULIO MOLA -
20 gennaio 2024

Serviva un segnale forte, deciso, con un obiettivo preciso. Perché a seguito del l’ennesimo episodio di violenza sui campi dilettantistici, non si poteva far finta di nulla. E così un mese dopo l’aggressione ad un arbitro 27enne durante una partita di calcio a 7 del torneo di Serie B del Csi, disputatasi nel bresciano a fine 2023,quello che comincia oggi sarà un weekend di pausa forzata, di silenzio e di riflessione, per tutto il movimento. Il Centro Sportivo Italiano, infatti, ha deciso la sospensione per un turno del campionato “Open“. Il provvedimento è stato emanato dal consiglio territoriale, di concerto con la commissione arbitri del comitato e condiviso con le società durante una serie di incontri avvenuti negli scorsi giorni.

Passo indietro, al 15 dicembre scorso, quando su un campo di oratorio durante la sfida tra Le Do Sante e Lamarmora, l’arbitro decise di interrompere il match dopo 20 minuti perché il clima era troppo teso. Il rosso mostrato al tecnico ospite fu la goccia in grado di far traboccare il vaso. I giocatori de Lamarmora accerchiarono il direttore di gara il quale, ritenendo non esserci più le condizioni per proseguire con la partita, fischiò la fine. Anche perché lo stesso arbitro finì a terra dopo aver subito una testata che lo costrinse ad un breve ricovero in ospedale per accertamenti. "Non possiamo più tollerare gesti intimidatori e violenti nei confronti dei direttori di gara o situazioni - il duro sfogo di Emiliano Scalfi, presidente provinciale del Csi Brescia, al portale calciobresciano.it - Nella riunione con le società il messaggio è passato, forte e chiaro, e questo weekend di stop sarà prezioso. In certe situazioni dobbiamo essere tutti in sintonia e contribuire ad una rieducazione del mondo sportivo nell’interesse di ogni associazione".

Dunque, da giovedì scorso a martedì 23 gennaio, i campi a 7 di oratori e centri sportivi resteranno vuoti per dare un segnale forte, ma anche in segno di rispetto degli avversari e degli arbitri. Anche perché in questa come nelle ultime stagioni i referti arbitrali e i comunicati del giudice sportivo sono stati non di rado simili a bollettini di guerra, fra aggressioni, risse, insulti e gesti violenti, in campo e sugli spalti.

Vero, si tratta di una minoranza di episodi fra le decine di partite giocate al sabato o alla domenica, ma comunque troppe al punto di far scattare l’allarme fra i vertici dell’associazione. Perciò è stato deciso il “fermi tutti“: la quindicesima giornata di campionato verrà recuperata successivamente attraverso turni infrasettimanali. Non solo. Alla decisione di fermare il campionato per un turno seguiranno altre iniziative per prevenire gesti violenti e far da deterrente. "Il regolamento diventerà più severo: "Le società ci hanno segnalato che alcune sanzioni sono percepite in modo molto leggero -continua Scalfi -. In alcuni casi provvedimenti più severi sono necessari, è l’unico modo per far riflettere chi compie certi gesti. Il campo non è una “zona franca“ dove ognuno è libero di fare ciò che vuole".

Inizialmente il Csi Brescia aveva pensato, raccogliendo proprio una proposta dei direttori di gara, all’auto-arbitraggio a carico della società, proprio per far comprendere maggiormente l’importanza di chi è chiamatoa fischiare in un match. Poi si è scelta una soluzione meno plateale ma comunque significativa. Non solo. Comeavviene in molti tornei Figc, anche il Csi vuole introdurre l’obbligo degli addetti all’arbitro, figure che faranno da collegamento tra squadre e “fischietti“, da tutelare e valorizzare. Verranno inoltre alzate notevolmente le sanzioni economiche e le durate delle squalifiche, provvedimenti concreti e ritenuti necessari per un’azione deterrente.

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