Super Merlonghi rilancia il Forlì: "Strada giusta, il tris ci dà morale"

Il bomber: "L’ultima tripletta? Poi segnai 19 gol. Ho portato a casa il pallone, autografato dai compagni"

di MARCO LOMBARDI -
3 ottobre 2023
Super Merlonghi rilancia il Forlì: "Strada giusta, il tris ci dà morale"

Super Merlonghi rilancia il Forlì: "Strada giusta, il tris ci dà morale"

Uragano Merlonghi. Il bomber del Forlì ha segnato tre gol al malcapitato Sangiuliano City, trascinando al successo i biancorossi della nuova gestione Antonioli.

Merlonghi, Antonioli aveva chiesto una prova di carattere ed è stato accontentato.

"Abbiamo disputato una buonissima partita, sfruttando le occasioni capitate. Il mister ci aveva chiesto di giocare con spensieratezza e semplicità, e tutto è andato per il verso giusto".

Cos’è scattato in voi dopo il ribaltone tecnico?

"Uno scossone c’è stato, come avviene sempre in questi casi. Abbiamo capito la situazione e ci siamo subito messi a disposizione del nuovo mister, com’era giusto. Antonioli è una brava persona e un allenatore preparato: sa quello che vuole, è molto tranquillo e spiega con calma i suoi concetti. È il profilo giusto".

Quanti i meriti del Forlì e quanti, invece, i demeriti di un avversario in crisi nera?

"Venendo loro da una sconfitta pesantissima, sapevamo di dover partire col piede giusto. Abbiamo sbloccato subito la partita e ‘ammazzato’ mentalmente il Sangiuliano City, poi è arrivato anche il raddoppio ad agevolare ulteriormente le cose. Inoltre abbiamo sciupato altre nitide occasioni da gol. Siamo stati bravi a portare la sfida dalla nostra parte".

Aveva mai realizzato una tripletta prima d’ora?

"Sì, il primo anno con la Sammaurese nella trasferta sul campo dell’Alcione Milano, alla terza di campionato. Ero ancora a bocca asciutta di gol, poi ne segnai tre in una volta sola. Chiusi la stagione con 19 reti, laureandomi vicecapocannoniere del campionato dietro a Saporetti del Ravenna".

Delle tre marcature, quale è stata la più difficile?

"Quella su punizione, anche perché inizialmente doveva calciare Calì. Poi però abbiamo convenuto che fossi io a farmene carico e ho disegnato un tracciante che è riuscito ad aggirare la barriera, nonostante la presenza di un giocatore piuttosto alto".

Ha portato a casa il pallone al termine della partita, come vuole la tradizione?

"Certamente. E l’ho fatto firmare a tutti i miei compagni sul pullman. È un bel ricordo, che custodirò gelosamente".

Il blitz sul campo di una squadra scesa dalla C, e costruita per tornarci, può segnare la svolta?

"Abbiamo còlto una vittoria che dà morale e fiducia. Ora però l’importante è restare coi piedi per terra perché non abbiamo fatto niente. C’è ancora tanto da lavorare".

Com’era il rapporto della squadra con mister Martini? C’erano frizioni?

"No, tutto bene. Io peraltro lo conosco da più tempo degli altri, è una bravissima persona e un allenatore capace: non c’è mai stato alcun diverbio all’interno dello spogliatoio. È stata una scelta della società, siamo dispiaciuti ma guardiamo avanti".

Dopo quattro partite, classifica fluida e torneo senza padroni: può dire la sua anche il Forlì?

"Non s’intravede l’’ammazzacampionato’, serve tempo ma le corazzate usciranno alla distanza. Quanto a noi, dobbiamo proseguire su questa strada, pensando a una gara per volta, poi alla fine tireremo le somme: possiamo dire la nostra".

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