Svolta a Legnano, club a Enea Benedetto. Montanari dal conflitto d’interessi alla cessione

Global Service ha appena acquisito anche il Victor San Marino (pure iscritto alla D): così era necessario vendere la storica società lilla

di GIULIO MOLA -
15 marzo 2024
Svolta a Legnano, club a Enea Benedetto. Montanari dal conflitto d’interessi alla cessione

Svolta a Legnano, club a Enea Benedetto. Montanari dal conflitto d’interessi alla cessione

Non bastavano il burrascoso recente passato e la complicata classifica della squadra che rischia di precipitare in Eccellenza: a Legnano fino a ieri era caos totale visto il pericoloso conflitto d’interessi creato dall’ormai ex proprietà. Nelle settimane in cui la squadra lotta con tutte le sue forze per allontanarsi dal penultimo posto in classifica in D dopo una lunga serie di risultati negativi, è successo di tutto, fino alla svolta di ieri sera con il passaggio di consegne alla nuova proprietà nella persona di Enea Benedetto.

L’ex presidente Emiliano Montanari (dopo esser stato proprietario anche dell’Acr Siena escluso per inadempienze finanziarie dalla serie C nella passata stagione), che a Legnano in poco meno di due anni si è visto raramente e che negli ultimi mesi ha ricevuto diversi decreti ingiuntivi anche da parte di ex tesserati per vecchie pendenze economiche, ha prima acquisito l’intero pacchetto societario della Victor San Marino (girone D della serie D) diventando per alcuni giorni proprietario di due squadre del principale campionato dilettantistico; e siccome tale situazione non è permessa dalle norme visto che il comma 9 dell’articolo 7 dello Statuto Federale della F.I.G.C. recita chiaramente che "nessuna società partecipante a campionati della LND può avere soci, amministratori o dirigenti in comune. Nessuna società del settore dilettantistico può avere collegamenti o accordi di collaborazione, non autorizzati dalla LND e non comunicati alla FIGC, con altra società partecipante allo stesso campionato", è stato costretto a vendere il Legnano, per superare il pericoloso conflitto d’interessi.

I tifosi del club lombardo, già delusi e arrabbiati per l’andamento delle ultime stagioni sportive, aspettavano il cambiamento dopo che già erano circolati nomi di possibili acquirenti: da cordate di imprenditori locali ad investitori stranieri armeni. E nonostante la dirigenza avesse escluso trattative in corso, ieri sera è arrivato l’annuncio: l’imprenditore piemontese Enea Benedetto (un passato all’Alessandria), Ceo della Victorium, ha acquisito il 100% delle quote con la partnership esecutiva del Hedge Fund BlockHedge e della Banca d’investimento Chatsworth. "Siamo onorati di essere parte dell’illustre storia dell’AC Legnano, siamo pronti ad investire da subito e dopo la salvezza l’obiettivo sarà la serie C", le prime parole del nuovo proprietario.

Passo indietro, alla difficile e chiacchierata gestione di Montanari che con la Global Service spa è diventato nel novembre 2022 azionista di maggioranza del Legnano acquisendo le quote dalla famiglia Munafò, che dal 2017 era alla guida della società lombarda. Un’operazione che rientrava "in un progetto di crescita e consolidamento dell’azienda nel mondo del calcio, ma anche un’importante opportunità strategica per sviluppare competitività, professionalità, immagine, valore del brand e gestione del business". In realtà, al di là delle promesse e delle buone intenzioni, come con la Robur Siena (nel frattempo costretta a ripartire dall’Eccellenza con una nuova proprietà) anche a Legnano i problemi fuori e dentro il campo non sono mancati, con annesse contestazioni da parte dei tifosi. Anche perché dei 60mila euro pattuiti per la cessione del club, la Global Service ne versò solo una parte, sosteneva l’antecedente proprietà. Senza mai saldare il resto. E pendenze economiche (appesantite da decreti ingiuntivi, come a Siena) ci sono ancora con ex calciatori, allenatore e dirigenti della passata stagione.

Il resto è storia di questi giorni. Con il silenzio assordante della Figc per una settimana e un conflitto di interesse passibile di sanzioni lì a galleggiare fra timori e perplessità. Fra l’incredulità dei tifosi che dopo aver a lungo contestato rischiano ancora di veder la squadra sprofondare all’inferno. Ora si cambia pagina. Perché Legnano non può essere lasciato allo sbando in un momento così delicato della sua gloriosa storia calcistica.

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