Tallarita "Arrivo a 300 gol e poi smetto"

Il bomber della Lentatese racconta la propria carriera, "ero un difensore" e i suoi sogni futuri: raggiungere ancora una volta i playoff

di ROBERTO SANVITO -
17 novembre 2023
Tallarita "Arrivo a 300 gol e poi smetto"

Tallarita "Arrivo a 300 gol e poi smetto"

Duecento gol, precisi precisi. Meglio di un almanacco o uno di quei siti specializzati che qualche errore lo riportano sempre. Sì, perché Luca Tallarita, attaccante classe 1983 della Lentatese (girone A di Promozione) li ha salvati tutti sullo smartphone, dal primo all’ultimo messo a segno domenica nella vittoria di misura della sua squadra a Busto Arsizio contro gli Amici dello Sport. Centravanti vecchio stile, uomo d’area, da quasi tre lustri furoreggia tra Eccellenza e lPrima Categoria. E dopo i 200 si è posto un altro ambizioso obiettivo.

Si ricorda il primo?

"Certo, avevo appena compiuto 16 anni, ero a Seveso nelle giovanili della Base, la prima squadra aveva una gara di Coppa Italia e mister Allievi voleva fare un po’ di turn-over, mancava una punta perché mio fratello Emanuele si era rotto un piede. Il pomeriggio prima del match, al campo, Giorgio mi vede e mi chiede “Ma tu domani ci saresti?”. Parto dalla panchina, entro, pareggio di testa e poi la Base vince. Inizia tutto da qui".

E il più bello?

"Proprio quest’anno con la Lentatese contro la Besnatese. Di tacco, di sinistro. Un colpo che non è nelle mie caratteristiche, che non centra proprio niente e per questo è il più bello. Non so come mi sia riuscito…"

E poi c’è quello più pesante… "Tutti quelli nei playoff a Meda e a Cantù. Ma se devo sceglierne uno dico quello che valse la vittoria 1-0 in trasferta contro la Cividatese nel terzo turno dei playoff di Prima Categoria con il Castello nel maggio del 2019, poi vincemmo il quarto turno e salimmo in Promozione".

Si è posto un altro obiettivo? "Ho promesso a mia moglie Maddalena che arrivo a 300 reti e poi smetto. La mia ambizione è quella di giocare ancora qualche anno, 35? 36? Vediamo quanto me lo permetterà il fisico, ma finché riesco, vado avanti".

L’aneddoto più interessante arriva dalle giovanili...

"Ho iniziato con Monza, Primi Calci o giù di lì e giocavo in difesa. A Seregno mi hanno spostato davanti, poi sono andato alla Base e ancora al Seregno nella Juniores Nazionale dove esordisco in prima squadra in serie D. Mi ricordo, era l’8 dicembre, stadio Ferruccio e segnai il gol della vittoria al Chieri. Erano i tempi di Eros Pogliani. Poi Anania mi volle alla Base".

Ora c’è la Lentatese nella sua testa, dove potete arrivare? "Il campionato è bello ed equilibrato, siamo a 2 punti dalla vetta e non ci poniamo limiti. A Lentate c’è tutto per fare bene e giocare sereni. E con questi presupposti, puntare ai playoff non è esagerato".

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