Troise "Così ho rialzato il Rimini. Futuro? Presto parlerò con il club"

Il tecnico: "Dopo il ko di Pontedera abbiamo lavorato sulla mentalità. Siamo andati oltre le aspettative"

di DONATELLA FILIPPI -
14 maggio 2024
Troise "Così ho rialzato il Rimini. Futuro? Presto parlerò con il club"

Troise "Così ho rialzato il Rimini. Futuro? Presto parlerò con il club"

Dai quattro gol subiti al debutto a Pontedera, alla fase nazionale dei playoff sfiorata. In mezzo otto mesi di lavoro sul campo, di sacrifici, di scelte. Otto mesi nei quali Emanuele Troise ha messo insieme, pezzo dopo pezzo, una stagione dalla quale ripartire.

Mister, dopo quel debutto cosa ha pensato?

"Che eravamo piombati all’ultimo posto in classifica da soli visto che il Sestri Levante era riuscito a pareggiare in casa del Cesena. Ma, in realtà, quella gara mi ha dato una fotografia molto realistica di quella che era la situazione".

Cos’ha fatto?

"Ho capito che dovevo concentrami sulla mentalità di questa squadra. Alla fine di quella gara il clima nello spogliatoio era tesissimo. Un po’ da tutti contro tutti. Poi quando sono salito sul pullman per fare rientro a Rimini sembrava non fosse successo niente. Lì sono entrato a gamba tesa dicendo loro di avere amor proprio".

Come si allena la mentalità?

"Già da quella sera è cambiato lo spirito. Tutti abbiamo iniziato a fissare lo stesso obiettivo. Da lì abbiamo messo in fila dodici risultati consecutivi. Non so se la mentalità si allena, ma sicuramente questo gruppo ha trovato la strada giusta. Io credo soltanto di aver indicato loro il modo per imboccare quella strada".

Lungo il cammino vi è poi mancata la forza per fare il vero salto di qualità?

"Ci sono stati diversi momenti in cui ho pensato che avremmo potuto alzare l’asticella. Ma poi per tutta una serie di motivi non ci siamo riusciti. Qualche volta siamo tornati un po’ indietro e siamo stati costretti a ritrattare il percorso".

Una stagione comunque andata oltre le più rosee aspettative.

"Direi di sì pensando da dove siamo partiti. Da quella notte di Pontedera riferendomi soltanto al percorso compiuto da quando sono arrivato. E, alla fine conclusa anche con qualche rammarico".

Pensa alla notte di Perugia?

"A quella, ma anche alla gara di Gubbio. Abbiamo toccato con mano, e abbiamo dimostrato di starci alla grande, su quel palcoscenico dei playoff che fino a qualche mese fa avremmo solo potuto sognare. E poi la semifinale di coppa...".

Una ferita ancora aperta?

"Avremmo veramente potuto svoltare conquistando la finale e poi pensando a un’entrata in scena ai playoff nella fase nazionale. Forse nel doppio confronto con il Catania avremmo potuto fare qualcosa di più all’andata. Al ritorno, poi, abbiamo visto tutti com’è andata".

Voltiamo pagina. Il suo futuro?

"Sono in attesa di conoscere i programmi della società. Sono certo che presto ci vedremo e saranno messi sul tavolo gli obiettivi che la società avrà per il prossimo campionato e come li vorrà ottenere".

Scontato chiederle se vuole restare, giusto?

"Rischio di ripetermi. L’ho detto dal primo giorno in cui sono arrivato, è impossibile che abbia cambiato idea adesso. Ma so bene che nel calcio ci sono sempre delle variabili e che i matrimoni si fanno in due".

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