Tutto l’orgoglio di Canzi: "Fiero di allenare qui"

Il tecnico del Pontedera: "Il prossimo anno? L’obiettivo sarà la salvezza"

9 maggio 2024
Tutto l’orgoglio di Canzi: "Fiero di allenare qui"

Tutto l’orgoglio di Canzi: "Fiero di allenare qui"

Per trentuno minuti martedì sera il Pontedera era promosso al secondo turno dei play off. Il tempo intercorso tra il vantaggio per la sfortunata autorete di Milani e il recupero di Cuppone, favorito da un rimpallo. Alla fine i granata si sono dovuti accontentare di un 2-2 che li ha condannati a finire la stagione nel suggestivo impianto di Pescara, ma sono usciti di scena tra gli applausi dei propri tifosi (non solo dei 21 temerari che sono tornati all’alba del giorno dopo pur di non mancare all’appuntamento, ma anche quelli virtuali di quanti hanno seguito la partita in tv) e i fiuuu di scampato pericolo di quelli pescaresi, che dopo il 2-2 di Delpupo nei restanti 27’ (recupero compreso) hanno tremato temendo la rete dell’eliminazione. Che Ianesi in effetti ha fallito di un soffio.

Il risultato di parità, che non è bastato perché il Pescara si era piazzato meglio in campionato e che ha aumentato all’ennesima potenza il rammarico per un altro 2-2, quello con il già retrocesso Olbia alla penultima giornata, che ha impedito di giocare in casa la prima gara dei play off, ha fatto il paio con l’1-1 di Gubbio dell’anno prima portando l’allenatore Massimiliano Canzi (e non solo) all’esternare l’amara considerazione di essere stato sbattuto fuori due volte dai play off pur senza perdere: "Quando mi dicono che sono stato stato bravo ma sono uscito, non mi piace tanto. Anche perché sabato io sarò sul divano e gli altri a giocare".

Ad ogni modo anche la prestazione di Pescara ha dato al tecnico granata molti motivi per gonfiare il petto. A cominciare dall’utilizzo massiccio di under. A Carrara, nell’ultimo turno di campionato, ce ne erano 8 subito in campo, all’Adriatico 7. E questo nonostante che il minutaggio non contasse più. "Se alla fine i giovani in campo sono diventati 7, 8, o 9 è perché sono migliorati. Abbiamo under in prestito, come Ignacchiti, Calvani o Angori, assente per infortunio, ma anche di proprietà, come Guidi, che sono cresciuti. Dove possono arrivare non lo so, ma sono ragazzi che pur essendo giovanissimi hanno fatto un minutaggio importante. Sono molto fiero di loro".

L’ultima riflessione è un elogio al club per il quale allena e con il quale ha altri due anni di contratto: "L’anno prossimo avremo lo stesso obiettivo, ossia la salvezza, che non vuol dire che non possiamo puntare ad altro. Ma il budget è quello, e non possiamo che ringraziare gli imprenditori locali, che hanno fatto di questa una società un modello. Pontedera è un esempio di sostenibilità in Serie C e di questo personalmente ne vado fiero. Quindi, a meno che non arrivi un magnate dagli Emirati, il nostro obiettivo sarà mantenere la categoria. E voglio ricordare a tutti che in Italia ci sono solo 100 squadre professionistiche e il Pontedera è tra loro. Anche per questo sono fiero di essere l’allenatore".

Stefano Lemmi

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