Un Pontedera battagliero. Due mosse per un punto

L’analisi del pareggio con il Gubbio fra strategie e prospettive future

di STEFANO LEMMI
18 aprile 2024

Due mosse per un punto

PONTEDERA

Un punto prezioso che esalta le capacità di saper soffrire del Pontedera, che domenica riceve l’Olbia. Lo 0-0 di Gubbio, pareggio che qualifica aritmeticamente i granata ai play off per la Serie B, nonché tredicesimo clean sheet stagionale, può essere analizzato suddividendolo in due fasi che hanno segnato anche il cambio tattico.

Prima fase 1°-45° minuto. I primi 20’ sono stati di sostanziale equilibrio, con il Pontedera che cercava di gestire la palla e che si è fatto vivo dalle parti di Greco con un sinistro a lato di Angori e una palla alta di Delpupo. Poi intorno alla mezzora il Gubbio, che era comunque partito forte, ha spinto ancora di più per cercare di andare a prendersi la partita e creando occasioni per sbloccare la gara. La paratona di Vivoli su Udoh (30’) è arrivata da una ripartenza degli umbri dopo una palla persa nell’area avversaria dai granata che non sono stati reattivi ad arrivare sulla ribattuta facendo partire il contropiede, mentre poco dopo è stata la traversa a salvare la squadra di Canzi sul destro di Casolari. Se c’è stata sofferenza è stato particolarmente per l’aggressività del Gubbio, che ha condizionato il Pontedera facendolo sbagliare soprattutto nella gestione della palla in mezzo al campo.

Seconda fase 46°-94° minuto. Pur rientrando in campo con gli stessi uomini – le forze fresche arriveranno massicciamente dopo 18 minuti – Canzi ha modificato l’atteggiamento tattico, passando dal 3-4-2-1 offensivo (che mutava in un 3-4-1-2 quando si contrapponeva al 4-3-2-1, rimasto sempre tale, della squadra di Braglia) al 4-5-1, modulo tenuto fino al triplice fischio, con Guidi alle calcagna di Di Massimo, che, arretrando, trascinava il difensore granata sulla linea dei centrocampisti. La mossa è riuscita ad arginare l’impeto degli umbri, che hanno creato pericoli solo con un destro altissimo del difensore Tozzuolo da pochi metri (71°) e un’incursione di Bernardotto anticipato da Vivoli negli sgoccioli di gara, occasioni sbocciate la prima dagli sviluppi di un calcio piazzato laterale, la seconda da un rimpallo fortuito. Questo 0-0 a dire il vero assomiglia molto a quello di Sassari, gara anche quella arbitrata da Maria Marotta di Sapri, portatrice evidentemente di gare sofferte ma anche fortunate. Da questo pari di Gubbio è uscito comunque un Pontedera battagliero, umile, che ha confermato la crescita di Vivoli e la disponibilità di una panchina affidabile visto che, come contro l’Ancona, chi è entrato ha fatto bene. Un Pontedera che pur disponendo di risorse economiche ben più limitate rispetto ad altre squadre, ha conquistato i play off per la seconda volta consecutiva nonostante un girone di ferro.

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