Verso il crush test all’Armando Picchi. "A Livorno gara storica. Daremo il massimo»

"La squadra sta reagendo bene, considerando i carichi di lavoro importanti. Restano ovviamente aspetti da sistemare, ma al netto dei risultati mi è piaciuto se non altro l’atteggiamento visto in campo. Volevo capire se i nuovi innesti avessero già assorbito la mentalità che volevo e ho ricevuto riscontri positivi". È così che il tecnico Simone Settesoldi ha commentato il rendimento della Zenith Prato evidenziato nel corso delle ultime amichevoli pre-campionato.

Il successo di misura con il Ghiviborgo non ha galvanizzato eccessivamente gli animi, così come la sconfitta di due giorni fa contro l’Antella non ha lasciato strascichi: si tratta di calcio d’agosto del resto, che va preso con le pinze. È tuttavia già arrivato il momento di fare sul serio, visto che sta per iniziare il primo turno di Coppa Italia. Che per Brunelli e compagni coincide con una sfida "storica", considerando che se la vedranno con una formazione che ancora dieci anni fa militava in Serie A. Domani alle 18 il gruppo sfiderà il Livorno in trasferta, nel fortino amaranto dell’Armando Picchi. Un incontro che sulla carta vede i padroni di casa partire nettamente con i favori del pronostico. La Zenith, tuttavia, non ci sta a recitare il ruolo della vittima sacrificale. E se non altro, Settesoldi potrà certamente contare sulla carica motivazionale di un organico che si trova già ad affrontare una partita "di cartello". "Sarà una gara storica per la società, in uno degli stadi più prestigiosi della Toscana - ha commentato il diretto interessato - e i ragazzi ne sono consapevoli. Vogliamo fare bella figura, daremo il massimo".

Tanto più che un buon risultato in Coppa fornirebbe un surplus di autostima in vista del debutto in campionato dell’8 settembre contro lo United Riccione.