Pagelle Giro d’Italia seconda tappa: Pogacar domina senza strafare, Fortunato da applausi

Neppure il brivido di una caduta frena lo sloveno. Il bolognese pedala con saggezza, anche il baby Uijtdebroeks non sbaglia nulla

di ANGELO COSTA -
5 maggio 2024
Tadej Pogacar vince la seconda tappa del Giro d'Italia

Tadej Pogacar vince la seconda tappa del Giro d'Italia

Tadej Pogacar vince la seconda tappa del Giro d’Italia. Le pagelle di Angelo Costa. 10 a TADEJ POGACAR. Sistemando i conti dopo non esser riuscito a vincere al debutto, sistema anche il Giro. Non gli rovina i piani nemmeno il brivido a una dozzina di chilometri, quando fora e va in terra: tornato in gruppo, cuoce i rivali con la squadra poi li stende in prima persona, senza strafare, cominciando a metter da parte energie preziose per i giorni che verranno. 8 a CIAN UIJTDEBROEKS. Sarà anche venuto al Giro per fare esperienza, di sicuro non perde tempo: in due giorni è tra quelli che ne hanno buttato via pochissimo, grazie ad una condotta di gara senza errori. Ha soltanto 21 anni, ma fin qui ha corso con attenzione e senza farsi ingolosire, come chi ha voglia di scoprire il suo valore. 8 a LORENZO FORTUNATO. Lo vedi solo alla fine, quando conta però. Sale senza dannarsi l’anima, tiene la ruota di Thomas e Martinez con facilità, mostrando condizione e anche saggezza tattica: d’altronde in ammiraglia ha l’ex ds di Pantani, Beppe Martinelli, uno che a Oropa sa benissimo come si fa. 7,5 a DANI MARTINEZ. Ha il merito di non farsi influenzare dal ritmo di Pogacar, salendo verso il santuario col suo passo: così riesce a chiudere al secondo posto la tappa, salendo al terzo in classifica, posizione che gli permetterà di giocarsi quel podio che, per come si sta mettendo il Giro, sarebbe quasi una vittoria. 7,5 a GERAINT THOMAS. Del folto gruppo Ineos che prova a mettere alla frusta Pogacar è quello che resiste fino. L’esperienza lo spinge a non andare oltre i suoi limiti, ma a correre come se non mio fosse il fenomeno sloveno: da corridore intelligente, è il primo a sapere che con gli umani si può andare alla pari, con gli extraterrestri no. 7 ad ANDREA PICCOLO e FILIPPO FIORELLI. Dei ragazzi italiani che animano la tappa, uno è l’ultimo a resistere alla prevista offensiva di Pogacar, l’altro per il secondo giorno va a caccia di traguardi lungo il percorso: Piccolo raccoglie meritati applausi, Fiorelli porta a casa la maglia ciclamino che per un team italiano come il suo vale parecchio. 2 a NAIRO QUINTANA. In due giorni ricchi di salita, il colombiano che dieci anni fa vinse il Giro ha già incassato più di sei minuti. C’era una volta Nairo, l’uomo che dettava legge sulle montagne: il voto non è per lui, ma per chi ancora si era illuso che dopo un anno a vuoto potesse ripresentarsi da protagonista.

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