Giro d'Italia 2024, tappa 2: Pogacar domina a Oropa ed è in maglia rosa. Ordine d'arrivo e classifica
Grande impresa dello sloveno sulla salita di Pantani: il fuoriclasse dell'UAE Team Emirates prima è costretto a fermarsi per una scivolata con foratura poi si scatena e detta legge
Santuario di Oropa (Biella), 5 maggio 2024 – La tappa 2 propone il primo arrivo in salita del Giro d'Italia 2024. E che salita: quella di Oropa che nel 1999 fu teatro di una delle imprese più belle di Marco Pantani. Quasi come un ironico scherzo del destino, ai piedi dell'ascesa finale anche Tadej Pogacar viene fermato da un guaio meccanico: stavolta non un salto di catena, ma una foratura (con tanto di scivolata) che non fermerà la marcia dello sloveno, che scatta a 4,5 km dal traguardo e si prende sia la frazione sia la maglia rosa di Jhonatan Narvaez. Tra i big della classifica generale a pagare il dazio più pesante sono Ben O'Connor, curiosamente il primo che aveva provato a restare alla ruota del favorito numero uno, e Antonio Tiberi, fermato a sua volta da una foratura ma a salita già iniziata. Insomma, forse è tutta racchiusa qui la differenza tra Pogacar, capace di reagire anche agli episodi avversi, e gli altri, che per il momento sono costretti già a guardare a distanza e a contendersi le posizioni di rincalzo. Allo stesso tempo, le insidie sono dietro l'angolo per tutti: anche per Pogacar, ieri beffato in volata e oggi (quasi) da una foratura con annessa scivolata. La tappa 3, la Novara-Fossano di 166 km, dovrebbe offrire la prima chance alle ruote veloci del gruppo, che dovranno comunque vedersela con un percorso mosso e ricco di saliscendi, oltre a dover scalare un GPM di quarta categoria nella prima parte del tracciato.
La cronaca
Il primo ritiro del Giro d'Italia è quello di Robert Gesink (Visma-Lease a Bike), che non parte da San Francesco al Campo per i postumi della caduta occorsa ieri, cioè una microfrattura alla mano. Al via ci sono invece la maglia ciclamino Filippo Fiorelli, Martin Marcellusi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), il baffuto Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team), Davide Bais (Team Polti Kometa) e Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost). Mentre la fuga tutta italiana prende il via, raggiungendo un vantaggio massimo di oltre 5' prima dell'inizio del forcing della Ineos Grenadiers, potenziali protagonisti di oggi e dei prossimi giorni devono vedersela con problemi meccanici: rispettivamente Juan Pedro Lopez (Lidl-Trek), Damiano Caruso (Bahrain Victorious) e Fernando Gaviria (Movistar Team) e Tim Merlier (Soudal Quick-Step). La stasi della corsa si interrompe dopo il traguardo volante di Valdengo, che premia Fiorelli: la volata del gruppo va invece a Kaden Groven (Alpecin-Deceuninck). Poco dopo una caduta causata da una distrazione fa finire sull'asfalto Eddie Dunbar, Filippo Zana (Team Jayco AlUla), Olav Kooij (Visma-Lease a Bike) e Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck): tutti, seppur doloranti e sanguinanti, ripartono. Seppur senza alcun GPM indicato ufficialmente, la strada comincia a salire con una pendenza mai inferiore al 4% verso Valle San Nicolao (7,2 km con una pendenza media del 3,1%) che fa già una prima scrematura nel gruppo, con gran parte dei velocisti che perde terreno. Fiorelli passa per primo anche all'Intergiro di Crocemosso (3,2 km con una pendenza media del 5,7%): nel plotone stavolta la volata va a Caleb Ewan (Team Jayco AlUla). Intanto Piccolo, al rientro in corsa dopo un lungo infortunio, prova l'assolo poco prima che cominci la salita di Oasi Zegna (5,5 km con una pendenza media del 5,2%) proprio mentre Fiorelli molla e si fa riassobire dal gruppo: poco dopo un'altra caduta coinvolge Attila Valter (Visma-Lease a Bike) e Kevin Vermaerke (Team DSM-Firmenich PostNL), che ripartono senza problemi proprio mentre dal gruppo parte Harrison Wood (Cofidis) senza tuttavia riuscire nella sua impresa. Piccolo scollina per primo e poi approccia, sempre in solitaria, la salita di Nelva (5 km con una pendenza media del 5,5% e massima del 7%): alle sue spalle resta il solo Scaroni, con Bais e Marcellusi che mollano. Un guaio meccanico ferma Domenico Pozzovivo (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), che perde tanto terreno dopo la caduta già occorsa ieri. Il traguardo volante di Biella premia Piccolo prima di approcciare le rampe iniziali della salita di Oropa (11,8 km con una pendenza media del 6,2% e massima del 14%). A quel punto il colpo di scena arriva dal gruppo, dal quale Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) perde contatto a causa di una foratura, scivolando anche in curva prima di ripartire scortato da due compagni di squadra: lo stesso destino tocca ad Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) proprio mentre Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) guadagna 2'' di abbuono. A 6,5 km termina l'azione di Piccolo: il forcing dell'UAE Team Emirates fa altre vittime in Nairo Quintana (Movistar Team), Daniel Felipe Martinez e Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe). A 4,5 km scatta Pogacar, inizialmente tallonato dal solo Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team): sull'australiano si riporta a fatica Thomas. O'Connor viene poi rimbalzato mentre Pogacar prende tutto: tappa e maglia, nel grande segno di Pantani, con Martinez e Thomas a chiudere il podio di giornata a distanza di 27''.
Ordine d'arrivo tappa 2 Giro d'Italia 2024
1) Tadej Pogacar (UAD) in 3h54'20''
2) Daniel Felipe Martinez (BOH) +27''
3) Geraint Thomas (IGD) +27''
4) Lorenzo Fortunato (AST) +27''
5) Florian Lipowitz (BOH) +27''
6) Michael Storer (TUD) +30''
7) Cian Uijtdebroeks (TVL) +30''
8) Einer Rubio (MOV) +30''
9) Juan Pedro Lopez (LTK) +35''
10) Jan Hirt (SOQ) +37''
Classifica generale Giro d'Italia 2024
1) Tadej Pogacar (UAD) in 7h08'29''
2) Geraint Thomas (IGD) +45''
3) Daniel Felipe Martinez (BOH) +45''
4) Cian Uijtdebroeks (TVL) +54''
5) Einer Rubio (MOV) +54''
6) Lorenzo Fortunato (AST) +1'05''
7) Juan Pedro Lopez (LTK) +1'09''
8) Jan Hirt (SOQ) +1'11''
9) Esteban Chaves (EFE) +1'24''
10) Ben O'Connor (DAT) +1'24''
Continua a leggere tutte le notizie di sport su