Giro d'Italia 2024, Pogacar: "La maglia rosa un sogno e un onore sulla salita di Pantani"

Lo sloveno dopo il trionfo di Oropa: "Adesso valuteremo insieme alla squadra la soluzione migliore". Intanto Vollering vince la Vuelta femminile: Longo Borghini terza

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
5 maggio 2024
Tadej Pogacar in maglia rosa

Tadej Pogacar in maglia rosa

Santuario di Oropa (Biella), 5 maggio 2024 - Il primo obiettivo mai nascosto dall'UAE Team Emirates, provare a tenere la maglia rosa dalla prima all'ultima tappa come non riesce dal 1990 grazie a Gianni Bugno, è fallito, ma Tadej Pogacar si riscatta subito con gli interessi domando la salita di Oropa nel nome di Marco Pantani: con tanto di analogia per il problema meccanico occorso ai piedi dell'ascesa. Per lo sloveno arrivano la maglia rosa, la prima in assoluto così come ovviamente la vittoria di tappa e, in generale, la sensazione di aver messo già le mani sul Giro d'Italia 2024.

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Le dichiarazioni di Pogacar

"Indossare la maglia rosa era uno dei miei sogni e sono felice di esserci riuscito sulla salita di Pantani: per me tutto ciò è molto emozionante, così come lo era stato onorarlo già quando mi era capitato alla Tirreno-Adriatico. Adesso dovremo ragionare giorno per giorno: i prossimi saranno riservati ai velocisti e quindi potrò rilassarmi un po', nei limiti del possibile in una corsa così dura e imprevedibile, e poi pensare a cosa fare". Con tanto di ammissione sulla possibilità di perdere (momentaneamente) il simbolo del primato per gestire le energie personali e di squadra. "Questa maglia mi piace tanto ma non è necessario averla dall'inizio alla fine. Valuteremo insieme cosa sarà meglio fare prestando attenzione in ogni momento e in particolare alla tappa degli sterrati".

Vollering vince la Vuelta Femenina 2024

Per un Grande Giro alle prime battute, un altro, a livello femminile, è terminato: si tratta della Vuelta Femenina 2024, che oggi ha incoronato Demi Vollering, che si impone a Madrid in quella che tutto era tranne che una passerella finale senza difficoltà altimetriche: basti pensare alla salita di Valdesquì. Proprio su questo percorso l'olandese si impone e mette il punto esclamativo su un dominio quasi senza rivali ma non scontato, a maggior ragione dopo una primavera tutt'altro che serena anche per i problemi interni con il Team SD Worx-Protime. Difficile che l'acuto nel primo Grande Giro femminile della stagione possa ricucire lo strappo con la squadra: intanto Vollering si prende una grande soddisfazione personale, oltre a candidarsi, nel caso, a nome molto forte in sede di ciclomercato. A chiudere il podio sono Riejanne Markus ed Elisa Longo Borghini nel contesto di un sorpasso messo a referto proprio nell'ultima frazione: la piemontese, dopo aver perso la piazza d'onore, riesce a difendere la top 3 che vale la gloria personale e all'Italia, che qualche giorno prima aveva visto la resa di Gaia Realini, prima maglia rossa a sorpresa in occasione di una cronosquadre trionfale e anche illusoria per la Lidl-Trek. L'abruzzese, dopo quella gioia inaspettata, avrebbe chiuso in anticipo la sua Vuelta a causa di una caduta dopo aver già perso terreno in classifica generale dopo una delle tappe sulla carta più semplici ma resa complicata dai ventagli: uno dei nemici principali per la scalatrice in miniatura della Lidl-Trek.

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