Il boom della racchetta. Lombardi i tecnici dei big

Dietro l’esplosione del tennis italiano c’è il lavoro di alcuni nostri coach. La “rinascita“ di Berrettini passa anche da Bega (di Cernusco sul Naviglio).

di SILVIO DE SANCTIS -
16 aprile 2024

Il periodo d’oro del tennis italiano che registra nove giocatori nella top-100 della classifica mondiale maschili nasconde radici lombardi. Dopo l’inarrivabile Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, nella top-40 è presente Matteo Arnaldi, agonista ligure che, passo dopo passo sta scalando con umiltà la graduatoria. Arrivato sino al n°35 qualche settimana fa grazie agli ottavi di finale nel Masters 1000 di Miami, si è affidato alle cure del 34enne milanese Alessandro Petrone sin da quando si affacciò nel mondo professionistico quattro anni fa. Petrone fece una veloce presenza nella top-400 senza mai andare oltre, ma da tecnico sta dimostrando buona attitudine e saggezza.

Alla ricerca di un fine carriera dignitoso è Fabio Fognini. L’ex top ten ligure, tuttora presente nella top-100, fa i conti a 37 anni con un fisico segnato da tante battaglie sportive che fatica ad assecondare una mentalità ancora vincente. Per rimanere competitivo si è affidato al vigevanese Filippo Baldi, altro talento mai sboccato completamente (il suo best ranking fu al n°144 nel 2019), che nel 2023 ha appeso la racchetta al chiodo a soli 27 anni. L’amicizia fuori dal campo è salda da tempo, ora i due stanno cercando sintonia anche sul campo.

La rinascita di Matteo Berrettini passa (anche) da Alessandro Bega. Il 28enne romano, tornato a far parlare di sè settimana scorsa quando ha conquistato l’Atp250 sulla terra di Marrakech, ha posto fine ad un periodo buio condito da una lunga serie di acciacchi fisici e dalla separazione dall’allenatore Vincenzo Santopadre con cui si era arrampicato fino al numero 6 del mondo. Adesso si è affidato alle cure dello spagnolo Francisco Roig che lo segue per un certo numero di tornei ma soprattutto lavora quotidianamente con Alessandro Bega, 33enne di Cernusco sul Naviglio, ritiratosi dal circuito nel 2021 dopo avere toccato il n°259 del ranking, ma con una lunga milizia nel sottobosco dei tornei ITF, in cui ne vinse ben 17 in carriera sugli oltre 350 disputati. Da allenatore ha maturato una grande esperienza alla corte di Laura Golarsa, che sta mettendo in pratica.

L’ultimo ingresso in ordine di tempo è quello del 43enne milanese Fabio Colangelo, n°415 del mondo nel 2006. Da anni apprezzato commentatore televisivo sui canali Skysport, ha annunciato che sarà al seguito di Lorenzo Sonego a partire dall’Atp250 in programma a Bucarest. Il torinese, n°57 del mondo, ha posto fine al rapporto ultradecennale che durava con Gipo Arbino e ha conosciuto Colangelo al Circolo della Stampa-Sporting di Torino. Un binomio nato sotto buoni auspici, visto il brillante cammino compiuto da Sonego nel Masters 1000 a Montecarlo. E fino a qualche giorno fa si allenava al Queen’s Club di Cattolica aperto da Giorgio Galimberti anche Luca Nardi. Il ventenne pesarese faticava faticava a esprimere il suo enorme talento, così ha svolto la preparazione invernale presso la struttura diretta dal 48enne lissonese che arrivò da giocatore al n°115 Atp. In questi mesi Nardi ha fatto il salto di qualità atteso, entrando per la prima volta nella top-100, dopo avere battuto nientemeno che Novak Djokovic sul cemento di Miami, ora ha intrapreso una nuova strada.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su