Marquez e la MotoGp rodeo. Dalla Spagna: “Marc è tornato bastardo”

Bufera mediatica sulla Sprint race, tutto grazie al campione spagnolo. Che dopo aver superato il limite ai tempi di Rossi, ora fa a sportellate con i suoi 'eredi’ Marini e Bagnaia

di RICCARDO GALLI
14 maggio 2023
Marc Marquez , Bagnaia e Marini nella Sprint race di Le Mans (Ansa)

Marc Marquez , Bagnaia e Marini nella Sprint race di Le Mans (Ansa)

Le Mans (Francia), 14 maggio 2023 – Chissà se Ezpeleta, quando ha inventato la Sprint Race, mini-gara in anteprima del Gp, ha in qualche modo chiesto una mano a Marquez. Di sicuro, se la procedura non è stata esattamente questa, la Sprint ha comunque già raggiunto un grado di spettacolarità e di bufera mediatica niente male proprio grazie al campione spagnolo.

Roba che in MotoGp non la si vedeva da tempo, anzi non la si vedeva esattamente da quando lo stesso Marquez superava il limite contro Valentino Rossi. Quando lo spagnolo provocava sempre e comunque il numero uno italiano; quando le sportellate di Marc avevano poco a che vedere con il suo talento e tanto, tantissimo, di rivalse personali ad alto tasso di gelosia.

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Bene, questo Marquez lo faceva in passato, in gara, e ha ripreso a farlo adesso, nel 2023, trasformando in rodeo, la nuova arrivata Sprint e andando a incrociare come un matto (ma lucidissimo) proprio i… fratellini di Valentino, ovvero Luca Marini e Pecco Bagnaia. 

Passa il tempo, insomma, ma non cambiano le abitudini di Marc. Abitudini che potremmo definire ‘transgenerazionali’ e quindi, per questo, legate sempre e comunque al passato di Rossi che ha segnato la prima parte della carriera di Marquez.

In Spagna, quasi a volergli fare un complimento, hanno scritto e detto che Marquez è tornato “bastardo”. Termine forte che per qualcuno potrebbe addirittura avere un’accezione positiva. Ma mica è così. Anzi. Il Marc bello e spettacolare fa bene e farà bene alla MotoGp ma quello spericolato, provocatore e irrispettoso che sembra essersela presa con gli eredi di Valentino, quello no, non va bene. Perchè se l’autolezione di quanto aveva combinato in Portogallo non gli è servita, è giusto che a richiamare Marquez alla realtà ci pensino le direzioni gara. Perché la Sprint è un gara, non un tutti contro tutti al luna park.

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