Moto GP 2024 al via, alla scoperta dei piloti e dei team della nuova stagione

Tutti i segreti dei piloti che comporranno la griglia della nuova stagione motociclistica

di FILIPPO MONETTI -
7 marzo 2024
Motogp 2024, i team

Motogp 2024, i team

Lusail 8 marzo 2024 - I piloti si infilano tute e caschi, i motori si accendono e il sipario si leva sulla stagione 2024 del Motomondiale. Questo weekend in Qatar infatti debutterà la nuova annata motoristica, che assegna il titolo di campione del mondo dei prototipi a due ruote più veloci del mondo. Tutti a caccia del titolo, detenuto dal due volte iridato consecutivo Pecco Bagnaia e la sua Ducati, il bolide di Borgo Panigale, pronto a mettere tutte le avversarie nuovamente alle proprie spalle. Ecco tutti i 22 protagonisti in pista che lotteranno per contendere all'italiano, l'iride mondiale in quest'annata.

Ducati Lenovo

La moto da battere e il pilota da battere. Non c'è dubbio che anche quest'anno tutte le luci saranno puntate su Francesco "Pecco" Bagnaia. Il ragazzo nato a Torino ha vinto con grande merito gli ultimi due titoli piloti, battendo prima Quartararo nel 2022 e poi Martin lo scorso anno. Il classe '97 è cresciuto nell'Accademy di Valentino Rossi e dopo aver vinto il Mondiale di Moto2 nel 2018, proprio con il team VR46 (unico iridato piloti della squadra), si è confermato anche ai più alti livelli. Nel 2022 ha raccolto l'eredità del suo "maestro", vincendo anche il titolo Moto GP, riportando un binomio pilota italiano e moto italiana sul tetto del mondo, ripetendo le imprese di Giacomo Agostini e la MV Augusta. Ora si riparte dal numero uno sulla carena e inizia la caccia al tris nel massimo campionato motociclistico, in quello che si tradurrebbe eventualmente nel suo quarto titolo del mondo piloti.

Si dice sempre che il tuo primo rivale sia proprio il tuo compagno di squadra. Nel caso di Enea Bastianini nulla di più vero. Il riminese ha come compagno di box il bi-Campione del Mondo in carica e dopo essersi messo alle spalle il brutto 2023, condizionato dagli infortuni anche pesanti, è stato tra i più veloci nei test, e punta a mettere i bastoni tra le ruote proprio a Pecco. Che possa essere lui il vero rivale di Bagnaia per il titolo?

Prima Pramac Racing (Ducati)

A differenza del 2022, lo scorso anno al team guidato da Paolo Ciabatti non è risucito il "triplete" del Motomondiale, vincendo titolo piloti, costruttori e squadra, proprio quest'ultimo è sfuggito a causa della grande stagione del team Prima Pramac di Gino Borsoi. Grazie infatti al talento di Jorge Martin la squadra italiana ha strappato al team ufficiale il titolo team, e proprio dalla velocità dello spagnolo si vuole ripartire. Dopo aver fallito all'ultima gara l'assalto al Mondiale piloti, il Campione Moto3 2018 ci vuole riprovare, con rinnovate speranze e un team pronto a dare tutto per il proprio uomo di punta.

Ad affiancarlo nel box non ci sarà Johann Zarco, il quale ha salutato il team italiano per volare in Honda da Lucio Cecchinello, ma bensì Franco Morbidelli. Reduce da due stagioni tormentate in Yamaha ufficiale, dopo aver sfiorato il titolo piloti nel 2022, l'italo-brasiliano prova a ripartire dalla moto più veloce in griglia, per dare nuova verve alla propria carriera. Proprio come il compagno di squadra anche lui vanta un titolo Mondiale piloti nel suo palmares, vinto in Moto2 nel 2017.

MotoGp 2024, i team
MotoGp 2024, i team

Monster Energy Yamaha

Dopo essere stata per anni l'unica capace di interrompere la striscia di titoli consecutivi di Marquez e la Honda, va a caccia di certezze il team Yamaha guidato dall'italianissimo Massimo Meregalli. Per farlo ci si affida all'infinito talento del Campione del Mondo 2021 Fabio Quartararo. Il francese è risucito per una stagione intera a colmare solo con le proprie capacità il gap con Ducati, salvo poi cadere due anni fa nel finale contro Pecco Bagnaia. Lo scorso anno però tutte le sue capacità non lo hanno salvato da una moto nettamente al di sotto delle concorrenti, per questo il team si ritrova a un punto di svolta. Se il team giapponese vorrà confermare il diablo come prorpio uomo di punta per il futuro, dovrà fornirgli un mezzo di pari livello, altrimetni, proprio come ha fatto Marc Marquez, anche il francese potrebbe migrare verso altri lidi. Ad affiancare il francese sulla Yamaha ci sarà Alex Rins, arrivato questa stagione dal team di Lucio Cecchinello, l'unico pilota Honda a vincere una gara con la moto giapponese lo scorso anno.

Team Repsol Honda

Mai come oggi se si pensa ad Honda, si pensa ad una scuderia in difficoltà. Le lacune tecniche della moto negli ultimi anni sono emerse di pari passo con il leggero eclissarsi della stella di Marc Marquez. Ora però che lo spagnolo ha salutato serve una ripartenza e per farlo si è scelto di puntare sull'Italia. A prendere il posto dell'otto volte Campione del Mondo è infatti arrivato il fratellastro di Valentino Rossi, ovvero Luca Marini, ora atteso al varco di una sfida con una moto diversa da Ducati. Ad affiancarlo ci sarà il Campione del Mondo Moto GP 2020 Joan Mir, pilota in cerca di conferme, dopo una prima stagione anonima alla guida della Honda.

Aprilia Racing

La Ducati non sarà l'unica moto italiana in pista in questa stagione, resta infatti viva e a caccia di gloria il team di Aprilia, guidato da Massimo Rivola. La casa di Noale per il proprio team ufficiale conferma la line-up dello scorso anno, con i due spagnoli Aleix Espargaro e Maverick Viñales come centauri. Il primo riparte dal sesto posto in classifica piloti dello scorso anno, mentre il comapgno di squadra ricomincia la caccia al primo successo dopo il passaggio dalla Yamaha alla Aprilia. L'obiettivo è chiaro: competere con Ducati per quante più gare possibili e approfittare di ogni singolo errore per collezionare quanti più successi e podi possibili. Il Mondiale sembra ancora lontano, ma con costanza e un pizzico di fortuna, chissà che il sogno non si possa auto-alimentare. 

Red Bull KTM Factory Racing

Proprio come lo scorso anno, sembra rivestire lo stesso ruolo di Aprilia anche la KTM. Le analogie si sprecano tra i due team: dalla riconferma della line-up piloti con Brad Binder e Jack Miller, ai ruoli nel team dei due. Il sudafricano Binder è il pilota di punta, capace a più riprese di rovinare la festa Ducati, vincendo anche gare con degli show di talenti eccellenti. L'australiano invece va a caccia del suo primo successo dopo aver lasciato il team di Borgo Panigale. Ci si aspetta una vera battaglia di velocità tra i due piloti, visto come il futuro del brand KTM sembra destinato a parlare spagnolo, per merito dell'unico debuttante di questa stagione.

Gresini Racing (Ducati)

Tanta curiosità in quest'annata sarà posta sul team guidato da Michele Masini e fondato dal compiato Fausto Gresini, cui il 23 febbraio si è celebrato il terzo anniversario della scomparsa. Le due Ducati della squadra con sede a Faenza, sono stati affidati ai fratelli Marquez, con ovviamente l'otto volte campione Marc a guidare il duo. Il genio di ingegneria costruito a Borgo Panigale dalla mente di Gigi Dall'Igna potrebbe infatti regalare allo spagnolo la chance di vincere il nono titolo e pareggiare il suo idolo-rivale Valentino Rossi. Da capire se Alex rimarrà schiacciato dalla pressione di dover condividere il box con il ben più vincente fratello.

Pertamina Enduro VR46 Racing (Ducati)

Sulla carta i meno blasonati e meno attesi tra i team satelliti di Ducati, ma non bisogna sottovalutare la squadra guidata dal Team Manager Pablo Nieto e Alessio "Uccio" Salucci. Si riparte da Marco Bezzecchi, pilota dell'accademy e a lungo in lotta con Bagnaia e Martin per il titolo iridato lo scorso anno, dopo aver guidato anche per alcune settimane la classifica. Al suo fianco ci sarà un altro pilota italiano, ovvero Fabio Di Giannantonio. Il romano si è guadagnato una sella in Moto GP grazie alle grandi prestazione dello scorso finale di stagione, riempiendo così il vuoto lasciato da Luca Marini.

Red Bull GasGas Tech3 (KTM)

Decisamente il team satellite non motorizzato Ducati più interessante della griglia. Non tanto per il comparto tecnico, con KTM che metterà a disposizione del team Tech3 due moto ufficiali, ma chi sarà a guidare una delle due. Pol Espargaro ha infatti lasciato il Motomondiale e al fianco "conejo" Augusto Fernandez, iridato Moto2 nel 2022, ci sarà il campione del Mondo sempre di Moto2 dello scorso anno, vale a dire Pedro Acosta. Il "Tiburron de Mazzarron", così e soprannominato, Acosta ha le stigmate del predestinato: classe 2004, a meno di venti anni vanta già due titoli del Mondo (Moto3 2021 il primo) e sembra il prossimo predestinato dello sport. KTM ha credo fin da subito nel suo talento e lo ha blindato per il prossimo futuro e se dovesse sopravvivere all'adattamento alla classe regina, potrebbe essere lui a diventare il "game-changer" del futuro della casa austriaca. Il tempo è dalla sua e nel suo futuro, le stelle sembrano parlare senza dubbio del futuro Valentino o Marquez.

Trackhouse Racing (Aprilia)

Niente di nuovo sul fronte satellite in casa Aprilia. Il team statunitense cresciuto in Nascar e alla sua prima esperienza nel Motomondiale infatti riparte dal duo dello scorso anno: Miguel Oliveira e Raul Fernandez. Il portoghese va a caccia di risultati importanti, così da poter attirare l'attenzione di alcune selle ufficiali, magari proprio in Aprilia. Per lo spagnolo invece si tratta dell'ultima chiamata ai risultati, dopo due stagioni decisamente al di sotto delle aspettative.  

Castrol-Idemitsu Honda LCR

Ultimo team, ma non per importanza, è quello di Lucio Cecchinello, squadra satellite di Honda. Per ragioni di sponsor, uno dei due piloti è giapponese, nello specifico è stato confermato Takaaki Nakagami, in attesa probabilmente del salto in classe regina del connazionale Ai Ogura. A fianco del pilota del Sol Levante ci sarà il francese Johann Zarco, arrivato dal team Ducati Pramac. Il francese due volte Campione del Mondo Moto2 (2015, 2016), lo scorso anno ha finalmente trovato la sua prima vittoria in Moto GP, dopo 7 anni nella classe regina, in cui aveva collezionato tanti podi, senza mai salire sul gradino più alto. Difficile aspettarsi risultati simili da Zarco in questa stagione, ma chissà che il suo lavoro non possa aiutare alla risalita della casa nipponica con sede a Saitama.

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