Moto gp, Marquez parla chiaro: “In Ducati ufficiale la pressione sarà diversa”
Il pilota spagnolo conscio delle aspettative in Ducati: servirà adattamento reciproco. In Gresini ha ritrovato felicità e un ambiente familiare, ma adesso la pressione aumenta
Bologna, 16 dicembre 2024 – La seconda carriera di Marc Marquez è ripartita. La prima si era chiusa nel 2020 con l’infortunio di Jerez. L’anno in Gresini ha dato all’otto volte campione iridato le risposte che cercava, ha riscoperto di essere competitivo, ha ritrovato la gioia di tornare al vertice e ha capito che fisicamente è vicino al top. Ora arriva la prova del nove ultima, ovvero l’esperienza nel team ufficiale Ducati al fianco di Pecco Bagnaia, con l’obiettivo di vincere il nono mondiale ed eguagliare Valentino Rossi. Ma c’è differenza tra essere pilota di un team satellite e pilota ufficiale, perché ora le pressioni aumenteranno a dismisura, e con esse le aspettative. Marc lo sa.
Marquez: “In Ducati ufficiale non puoi fare settimo”
In Gresini Marquez è tornato a vincere, è tornato sul podio spesso, ha dimostrato di essere in grado di giocarsela con Bagnaia e Martin, guidando una moto 2023. Qualche errore di troppo c’è stato, soprattutto in qualifica, ma in un team satellite a volte gli alti e bassi passano in secondo piano, mentre quando guidi la moto ufficiale non puoi permetterti di sbagliare. E se nel 2024 le aspettative non erano tarate sulla vittoria del mondiale, ora sì. Ed è tutto diverso: “In Ducati ufficiale non puoi finire settimo in Sprint Race – le parole di Marquez a Dazn – La pressione è diversa e cercheremo di essere il più professionali possibile, con l’intenzione di adattarci a quello che troveremo. Le parti dovranno trovare il miglior compromesso”. Essendo andato molto veloce con una moto vecchia, appare inevitabile pensare che con la moto 2025, e tutti gli aggiornamenti, Marc possa giocarsi il vertice con Pecco. D’altronde, il suo talento è sbocciato di nuovo, dopo anni duri, influenzati dalle tante operazioni e da una evidente crisi tecnica di Honda: “Fino al 2020 sono stati anni bellissimi in Honda, ma gli infortuni compaiono quando meno te lo aspetti e sono entrato in una spirale negativa – il racconto di Marc – Gresini è diventata importante in poco tempo e mi ha dato una opportunità. Si vive nel presente e non nel passato”. L’ambiente ideale, a volte, si rivela ciò che serve per rilanciarsi, soprattutto se sono gestiti a livello famigliare come Gresini: “Ho trovato una squadra molto umana che mi ha dato ciò di cui avevo bisogno”, la bella risposta dello spagnolo. Nessuno ha messo pressione a Marquez, anche quando arrivava il minimo errore: “Ho sempre trovato calma e il miglior modo di ringraziarli era dare il 100%. Alla fine siamo arrivati terzi in classifica”. Ora un inverno a lavorare sulla Desmosedici 2025 con le prime prove del nove nei test di Sepang e Buriram, poi via alla stagione con il gran premio di Thailandia dal 28 febbraio al 2 marzo. Leggi anche - Moto gp, crisi KTM, parla il manager di Acosta: "Siamo preoccupati"
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