MotoGp, sfida a tre in casa Ducati: tutto aperto, ma Bagnaia con problemi di feeling

Il campione cade e rilancia le quotazioni di Martin e Bezzecchi: il Mondiale sarà della Ducati ma Pecco rischia. Due italiani contro uno spagnolo

di MANUEL MINGUZZI -
25 settembre 2023
Pecco Bagnaia e, sullo sfondo, Jorge Martin

Pecco Bagnaia e, sullo sfondo, Jorge Martin

Bologna, 25 settembre 2023 - È una questione di attimi. Di frazioni di secondo. Basta poco per passare da eroe a cascatore. Oggi il mondiale MotoGp è del tutto riaperto, con due italiani in lotta contro uno spagnolo. Non è una barzelletta ma è il mondo delle moto nella nuova era, da quando Valentino si è ritirato e Marquez e Quartararo sono in difficoltà con le rispettive moto. Il gp d’India ha riaperto tutto, con Bagnaia che ha lasciato sul piatto 20 punti spalancando le porte a Jorge Martin e Marco Bezzecchi. Saranno sette gran premi al cardiopalma, per quattordici gare totali in cui chi sbaglierà meno probabilmente vincerà.

Pecco in difficoltà: ruoli ribaltati rispetto al 2022

A Pecco Bagnaia grandi complimenti a Misano per essere salito sul podio sette giorni dopo la bruttissima caduta del Montmelo. Una prestazione eroica, con un gluteo in fiamme e un ginocchio fuori uso. Ha dovuto guidare solo di braccia e limitato la rimonta di Jorge Martin. In India, invece, Bagnaia era pronto a prendersi 20 punti dopo aver superato lo spagnolo a pochi giri dalla fine, ma la sottile differenza tra la leggenda assoluta e il campione che cerca di raggiungerla è una questione di attimi: momenti in cui puoi rimanere in piedi e prenderti altri complimenti o quelli in cui uno scuotimento della moto ti manda in terra. Scuotimento e scivolata. Applauso sarcastico a se stesso di Pecco e fine dei complimenti. Martin, per tutti ‘martinator’, ha chiuso secondo dietro a Marco Bezzecchi: il peggio del peggio per Bagnaia, cadere con i due rivali primo e secondo. Mondiale riaperto, perché Pecco ha soli 13 punti su Martin e 44 su Bezzecchi, il tutto con sette weekend di gara rimasti in calendario che significano 14 gare totali considerando le sprint race. Erano 66 i punti di vantaggio del ducatista dopo la sprint di Barcellona, oggi sono solo 13 frutto di una rimonta impattante dei rivali: negli ultimi tre appuntamenti Bagnaia ha conquistato 41 punti contro i 90 di Martin e i 65 di Bezzecchi, caduto anche lui a Barcellona. Già, le cadute, quelle che spesso condannano il ducatista ufficiale. Sono già cinque in stagione, quella di Barcellona non è stata colpa sua, ma è un ritornello che spesso si ripropone nelle stagioni di Bagnaia che anche l'anno scorso vinse dopo aver lasciato per strada punti sanguinosi. Era il cacciatore nel 2022 contro il francese Fabio Quartararo che provava a difendere il titolo 2021 senza avere la moto per farlo, e anche quando Pecco cadde a Motegi, quasi lasciando per strada la possibilità di rimontare da meno 91, si era colpevolizzato per una occasione sprecata, per non aver usato la razionalità che in determinate condizioni deve consigliare la prudenza. Ma la Ducati era troppo superiore, con otto moto in griglia, ed è bastato non cadere più per dominare il finale di stagione e trionfare. Oggi Pecco è la preda e una preda che cade dà morale agli avversari. Lasciati per strada una quarantina di punti tra Austin e Termas de Rio Hondo, negli States era in testa, in Argentina secondo, il campione del mondo ha poi avuto sfortuna a Le Mans, contatto con Vinales, e a Barcellona, highside pauroso, ma a Buddh ha cestinato altri 20 sanguinosi punti. Di fatto poteva essere comodamente in fuga mondiale, non ancora a godersi il viaggio ma sicuramente potendo entrare in modalità gestione. Invece, con 13 punti di vantaggio, meno di un gran premio (25 punti a vittoria), Pecco dovrà tornare ad aggredire, ma sbagliando meno. E c’è un altro problema: il feeling con la moto. Bagnaia ha lamentato problemi nel fermarla tra Misano e India, con tanto di azzardo della gomma hard ieri, e quella staccata tanto amata, nonché grande punto di forza, rischia di diventare la criptonite che sovverte il pronostico. La crepa in cui gli avversari proveranno ad infilarsi. E gli altri vanno forte. Martin ha vinto la sprint a Buddh e ha fatto secondo la domenica, limitato dalla disidratazione, mentre Bezzecchi, dopo un paio di appuntamenti opachi a centro stagione, ha ritrovato grande fiducia in sella alla Ducati Mooney in conformazione 2022. Non ha una moto ufficiale, il Bez, ma in India le ha suonate a tutti con largo e umiliante vantaggio. Pecco dovrà ripartire da Motegi, dove appunto cadde l’anno scorso, in crisi di risultati, col morale un po’ sotto i tacchi per un mondiale che si è complicato e con gli avversari più in fiducia in sella alla moto, che è la stessa per Martin, quella vecchia per Bez. Ma siccome la Ducati va forte, fortissimo, anche i team privati possono giocarsi un titolo. E’ il nuovo corso della Moto gp dove quasi tutti hanno una chance. Il ‘triello’, su umori opposti, ripartirà dunque da Motegi tra soli cinque giorni, venerdì le prime libere, con Bez e Martin che sembrano odorare da vicino il profumo docile della preda che incespica. A complicare i piani, o comunque ad influenzare la possibile lotta a tre, c’è anche la potenziale risalita delle giapponesi. Marquez è andato a podio in sprint race a Buddh ed era in lotta per farlo anche la domenica prima di cadere, poi c'è Quartararo che ha ritrovato un minimo di fiducia con il terzo posto finale che ridisegna una Yamaha più guidabile. E dal prossimo anno Pecco potrebbe ritrovarsi un avversario in più su una Ducati, cioè proprio quel Marc Marquez che sta trattando con Gresini per tenersi una possibilità di lasciare Honda se non verrà convinto nelle prossime sette gare sul progetto 2024. Ma ci si penserà più avanti. Per adesso è triello e Bez e Martinator si affacciano alla volata finale con maggior fiducia rispetto a Pecco. Ecco, di sicuro vincerà una Ducati.

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