MotoGp Thailandia, Bagnaia: “Due carenate in avvio, poi mi è mancata accelerazione”
Il campione del mondo secondo a Buriram dietro Martin che accorcia a meno tredici, ma che duelli all’inizio con i fratelli Marquez
Buriram, 29 ottobre 2023 - Un gran premio di Thailandia spettacolare fino all’ultima curva, con un terzetto a giocarsi la vittoria. Dentro c’erano il campione del mondo e leader della classifica Pecco Bagnaia, il principale pretendente Jorge Martin e il terzo incomodo Brad Binder. Il sudafricano utilizza come sempre una tattica aggressiva ed è una mina vagante, ma alla fine una fuoriuscita sul settore verde lo ha retrocesso dal secondo al terzo posto, dietro appunto allo spagnolo e a Pecco. Il ducatista del team Lenovo ha anche cercato un incredibile sorpasso all’esterno, ma non gli è riuscito. Martin ha così accorciato a tredici punti il distacco in classifica, dimezzandolo rispetto all’Australia dove aveva sbagliato la scelta della gomma posteriore. Saranno dunque tre gp, gli ultimi, tutti da vivere.
Bagnaia: “Due carenate al via”
Pecco Bagnaia si è inserito nella lotta alla vittoria solo da metà gara in avanti, perché in avvio ha dovuto lottare prima con Brad Binder, che lo ha infilato con una mezza carenata, poi con i fratelli Marquez, soprattutto Marc, con sorpasso e contro sorpasso in poche curve, poi ha dovuto sbarazzarsi di Marini che lo precedeva e successivamente ha beneficiato della scivolata di Alex Marquez. Ma in quell’avvio di gara Bagnaia ha dovuto spremere un po’ troppo la sua gomma posteriore: “Ero contento perché la partenza era stata buona e mi ero messo quarto - la sua analisi - Solo che nel momento in cui ho pensato di poter gestire la gomma è arrivata la prima carenata, poco dopo la seconda. La gara è stata divertente ma il consumo della gomma dietro è stato qualcosa che ho dovuto mettere da parte”. Quel consumo eccessivo nelle fasi iniziali Pecco lo ha pagato successivamente in fase di accelerazione, quando gli è mancato lo spunto per poter portare a casa la vittoria: “Non ero abbastanza incisivo nelle accelerazioni - ancora il campione del mondo - Mi mancava qualcosa in curva 1 e curva 3, mi è mancato spunto, però chiudere secondo in rimonta è un buon risultato. In ogni caso è stata una bella gara, una delle più belle del campionato”. E nella Moto gp moderna bisogna stare anche attenti alle temperature e alle pressioni delle gomme, che si alzano quando si sta troppo in scia. Insomma, un po’ come nella Formula 1 con turbolenze di aria sporca che creano problemi a chi sta dietro: “Ho cercato di stare poco in scia perché le temperature della gomma davanti erano alte - l’analisi di Pecco - Purtroppo non riuscendo mai a prendere la testa non ho avuto modo di avere aria pulita ed è stata dura. Martin invece è rimasto in testa tutta la gara e ha potuto gestire meglio le gomme”.
Martin: “Ho voluto tanto questa vittoria”
Lo aveva promesso Jorge Martin che non avrebbe più sbagliato. Dopo Indonesia e Australia, caduta e scelta errata della gomma, il pilota spagnolo si è dimostrato ancora una volta il più in palla di tutti. Pole position, Sprint Race e gara lunga: ora sono tredici i punti di ritardo da Pecco Bagnaia, praticamente dimezzati dai 27 post Philip Island. Insomma, tutto riaperto, semmai si potesse considerare chiuso il mondiale, con gli ultimi tre weekend di novembre tutti da vivere. E Martin è quello più in fiducia di tutti: “Oggi questa gara era per chi la voleva di più - le parole di Jorge - Tutti e tre eravamo abbastanza uguali sul passo e avevamo la stessa possibilità di vincere, forse il fatto di partire primo mi ha aiutato”. Dalla prima posizione Martin ha potuto gestire meglio le gomme, sia la posteriore per non usurarla nella fase di accelerazione e grip, sia quella anteriore potendo beneficiare di aria pulita davanti: “Ho gestito molto bene la gomma, ma penso che Brad fosse più forte di noi. Lui frena molto forte ma sono riuscito a difendermi e comunque non mi aspettavo questa vittoria. L’ho voluta tanto e ce l’abbiamo fatta”. Ma quello che più preoccupa di Martin è l’assoluto feeling che ha con la Desmosedici. Perché a Mandalika era davanti da solo prima che cadesse e in Australia probabilmente avrebbe avuto il ritmo per vincere anche con una gomma media al posteriore. Insomma, per Pecco ci sarà da sudare: “Ho molta fiducia con la moto, è incredibile. Oggi abbiamo fatto una piccola modifica e subito mi sono trovato meglio in frenata. Sono molto contento”.
Bezzecchi: “Ho sperato che si stendessero”
Meno contento degli altri Marco Bezzecchi, che da tre gare deve convivere con i dolori alla spalla post operazione alla clavicola. Il pilota del Team Mooney ha chiuso quarto a Buriram ma non era in lotta con gli altri tre per la vittoria. Il dispiacere emerge dalle sue dichiarazioni post gara: “Il bilancio è abbastanza positivo, sono soddisfatto ma non ero lì a lottare con i primi. E’ fastidioso vedere cosa fanno gli altri anche se ho dato tutto, ho sperato si stendessero alla fine. Mi avrebbe regalato qualcosa che meritavo”. Ma è una sofferenza per Bez gareggiare sul dolore che lo priva di risultati che per costanza e sforzo si meriterebbe. Tornato in tempi record sta continuando a stringere i denti: “Avevo un gran passo e sono contento dei risultati di queste gare, speravo di più ma la spalla mi fa male e sto tenendo duro. Poi Buriram era il circuito peggiore perché si stacca forte”. Ora gli ultimi tre weekend di gara, si parte dal 10 al 12 in Malesia, poi dal 17 al 19 in Qatar e gran finale dal 24 al 26 novembre a Valencia. Tredici punti il vantaggio di Pecco, sicuramente poco rassicurante al cospetto di un Jorge Martin in forma stellare. Sarà dura, durissima.
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