MotoGp, la Yamaha si ritira? Jarvis smentisce: “Sento il sostegno dell’azienda”
Speculazioni sul possibile stop della casa di Iwata a causa degli scarsi risultati di questa stagione, ma il responsabile nega e rilancia: “Nessuna mancanza di impegno”
Dopo la Suzuki lascia anche la Yamaha? No. Le indiscrezioni giornalistiche sono emerse fragorose nel monto della Motogp su un possibile addio della casa dei tre diapason a causa degli scarsi risultati ottenuti nel recente periodo, e di una rotta tecnica che richiede grossi investimenti per colmare il divario con le case europee, oggi decisamente migliori delle giapponesi, ma il responsabile del team ufficiale Lin Jarvis ha cercato di placare i rumors e di tenere la barra dritta, parlando di massimo sostegno e impegno da parte dell’azienza. D’altronde, c’è un contratto in essere con Dorna fino al 2026, lo stesso che aveva anche Suzuki la quale però ha deciso di abbandonare. Non sembra questo il caso di Yamaha che è uno dei cardini del Motomondiale fino dal 1958.
Jarvis: “L’azienda sa cosa serve, c’è massimo impegno”
I risultati di Yamaha, dopo aver sfiorato il titolo mondiale 2022 e avendo vinto quello 2021, sono crollati negli ultimi mesi, con Fabio Quartararo che ad ogni weekend lamenta problemi di messa a punto di una moto che per migliorare alcune aree deboli ha invece perduto i punti di forza di un tempo. La somma di queste due problematiche ha creato un progetto tecnico molto lontano da Ducati e Ktm, con anche Aprilia che da un biennio è più competitiva rispetto alle case giapponesi. E da qui sono partiti i rumors di un eventuale abbandono di Yamaha che è nel Motomondiale dal 1958: “Ho seguito queste numerose speculazioni sui media - le parole di Jarvis a Speedweek - Molte persone si pongono queste domande e non nego le nostre difficoltà, che riguardano anche Honda in un campionato con 16 moto europee e solo 6 giapponesi. C’è da lottare ed è normale escano questi rumors, ma dal mio punto di vista non ho mai sentito una mancanza di impegno da parte di Yamaha”. Servono però grandi investimenti per colmare il gap: Yamaha sarà pronta? I vertici dell’azienda, secondo Jarvis, sono consapevoli di ciò che c’è da fare: “C’è un sostegno pieno ed energico da parte del presidente Yoshihiro Hidaka e del direttore Eric de Seynes - ancora Jarvis - Riconoscono ciò che il mondo delle corse ha fatto per Yamaha e oggi hanno potuto sperimentare il nostro livello attuale nello scorso weekend di Jerez”. Jarvis dunque sa che per invertire la rotta, oltre alle idee tecniche, servono corposi investimenti: “Le corse hanno dato tanto al nostro marchio e continueranno a farlo, l’azienda sa che avremo bisogno di grandi modifiche per il futuro: abbiamo bisogno di investimenti e profondi cambiamenti nel nostro modo di lavorare”. Jarvis dunque nega le ipotesi di ritiro, ma il tema economico sta diventando fondamentale, con Ducati ben supportata dalla proprietà, stesso discorso di Aprilia con Piaggio e anche Ktm sta diventando ormai seconda forza del campionato. C’è tanto lavoro da fare, ma per ora niente ritiro all’orizzonte.
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