Le pagelle della Motogp in Indonesia: Martin sontuoso, Bagnaia non basta, disastro Miller
Al termine di una gara dominata dal leader attuale della classifica mondiale a Bagnaia resta la soddisfazione di un fine settimana che non lo vedeva come favorito dopo le prove e nel quale ha vinto la sprint race
Mandalika (Indonesia), 29 settembre 2024 – Vittoria spettacolo di Martin al Gp dell’Indonesia, ma Bagnaia non molla, chiude la gara sul podio (terzo) e continua a rincorrere (svantaggio di 21 punti) la leadership dello spagnolo della Ducati Pramac.
Le pagelle
Jorge Martin 10. Potenza allo stato puro. Si capisce dal giro di ricognizione che vuole vincere. Al semaforo verde spinge la Ducati con una potenza incredibile. E inizia a mettere spazio e decimi sugli inseguitori. Firma la gara perfetta senza lasciarsi prendere dallo Jorge che vuole strafare e che spesso gli è costato cadute e punti. Non concede niente ad Acosta e tantomeno a Bagnaia. Vince lui. Anzi stravince. Punto e basta. E appuntamento al Giappone.
Pedro Acosta 9. Prestazione da numero uno. Aveva una voglia matta di provare a dar fastidio anche a Martin, ma ragiona, riflette e capisce che la sua gara era comunque uno spettacolo. Un condensato di energia e grande tecnica. Grande.
Pecco Bagnaia 8,5. Salva la sua Indonesia con la scientificità che poi è una parte fondamentale del Pecco formato campione del Mondo. Il problema, semmai, è stata la partenza: la moto saltella e lui perde posizioni. Corre di rincorsa e va a podio. Alla fine sorride.
Franco Morbidelli 7,5. Reattivo e coinvolgente. Dosa bene la potenza della sua Ducati e mette insieme un’altra giornata in positivo. Combatte, sbaglia qualcosa, rincorre. Voleva il podio, certo, molla la posizione a Bagnaia, ma la difende da Bezzecchi. Bravo.
Marco Bezzecchi 7. Gara da lottatore di sumo. Non si fa piegare Bez anche quando gli avversari cominciano a fare la voce grossa. Spinge come un dannato e alla fine prova anche a mettere pressione all’amico Morbidelli. Il finale di stagione lo sta riportando al top.
Enea Bastianini 6. La sufficienza la merita per tutto il bello che ci aveva fatto vedere fino a sette giri dallo fine della gara. Lo scivolone nella ghiaia gli cancella tutto. Punti, rincorsa al titolo e un podio che avrebbe meritato. Un leone ferito.
Marc Marquez 6. Aveva in testa una delle sue rimonte, questo è certo. La partenza era stata buona, la prima parte della rincorsa una bella lotta. Lo tradisce la sua Desmo che finisce arrosto. Zero punti complicato per il suo personalissimo sogno mondiale.
Brad Binder 5. Sembra un fantasma rispetto al pilota di inizio Mondiale. La moto c’è, il pilota evidentemente un po’ meno. Sembra rinunciatario fin dai primi giri e finisce risucchiato nel gruppo di chi non può alzare la voce. No, non ci piace vederlo lì. Sveglia, Brad.
Fabio Di Giannantonio 4. Stava divertendosi e il duello con Marquez era una delle cose migliori da applaudire. Poi scivola e butta via tutto. Osa troppo e paga un prezzo salatissimo. Peccato.
Joan Mir 3. Cade ancora. Ma questa volta avrebbe meritato di più. E allora che è successo? Errore fatale quello che di Joan che continua un 2024 da incubo. Ma quando a tradirlo non è la moto ci mette del suo, proprio come in Indonesia.
Jack Miller 0. Accende una birillata che manda a casa Marini, Aleix Espargaro e Alex Marquez. E il guaio lo combina dopo un paio di curve o giù di lì. Tanta sfortuna è vero, ma a rovinare la domenica del vecchio Jack è stato anche quel mix di foga e leggerezza che si porta dentro da qualche settimana. La sensazione è che Miller non veda l’ora che la stagione finisca e con lei anche la sua avventura in Ktm. Sarà una malignità. O forse no. Fatto sta che Miller non c’è più. Da tempo.
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