Anche Musk contro la pugile Khelif: “Gli uomini non appartengono agli sport delle donne”

Il patron di Tesla ha commentato il ritiro di Angela Carini alle Olimpiadi: l’azzurra è scesa dal ring perché i colpi dell’algerina facevano “troppo male”. Il caso monta anche negli Usa

di Redazione Sport
1 agosto 2024

Los Angeles, 1 agosto 2024 – Il caso Imane Khelif arriva anche negli States. Sul ritiro della pugile azzurra Angela Carini alle Olimpiadi  – che ha abbandonato il ring olimpico per i “pugni troppo forti” dell’avversaria algerina  – parla anche Elon Musk. Il patron di Tesla ha commentato con un “assolutamente”, il post su X dell’ex nuotatrice americana Riley Gaines: "Gli uomini non appartengono agli sport per le donne #StandWithAngelaCarini”. Una posizione che richiama quella dell’amica Giorgia Meloni

Il post su X dell'ex nuotatrice americana Riley Gaines
Il post su X dell'ex nuotatrice americana Riley Gaines

La premier italiana ha detto pubblicamente che l’incontro “non era equo”, visti i “livelli di testosterone” di Khelif. Molti nel centrodestra continuano a definire la boxeuse algerina ancora “trangeder” ma lei trans non è (si parla piuttosto di intersessualità).

Khelif è finita nel tritacarne per il suo aspetto androgino. Tra i primi in Italia a polemizzare sulla sua partecipazione ai Giochi è stato Matteo Salvini, che due giorni prima della sfida contro l’azzurra Carini, ha ricordato come Imane fosse stata esclusa dalla finale mondiale lo scorso anno, per non avere superato il “gender test” dell’Iba, l’associazione di boxe internazionale. Se si tratti di un test genetico o ormonale non è perfettamente chiaro, quello che si sa è che il Comitato Olimpico, che non riconosce l’Iba, usa criteri di ammissione diversi. Per il Cio, Khelif “rispetta gli standard” e può gareggiare contro le donne, del resto è quello che ha sempre fatto, a livello internazionale 14 volte (in cinque casi ha perso). 

Se del caso si fa un gran parlare in Italia, con l’opposizione che accusa la maggioranza di aver “politicizzato” e “speculato” su una vicenda delicata. Ma gli echi della polemica travalicano le Alpi. Anche la scrittrice scozzese J.K. Rowling, autrice di Harry Potter, ha attaccato il Comitato Olimpico, senza usare mezzi termini contro la pugile intersex: “E’ stato fatto una brutale ingiustizia a Angela Carini”, permettendo “a un maschio” di salire sul ring delle donne. 

Anche negli Usa la vicenda è una tempa caldo a livello social. E c’è chi politicamente lo cavalca. “Kamala Harris (candidata in pectore dei democratici alle elezioni Usa) supporta questo”, scrive l’ex banchiere John Le Fevre, postando un video dell’incontro Carini-Khelif. Musk lo ritwitta. “E’ vero, o lasciate che lei smentisca”. 

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