Nadia Comaneci: "D’Amato è super, un esempio. Biles? L’oro alla trave non l’ha mai vinto"

Il mito di Montreal ’76: "Così la ginnastica volerà nel vostro Paese. Un onore essere accostata a Simone”

di LEO TURRINI, INVIATO -
6 agosto 2024

Parigi, 7 agosto 2024 – Le ho applaudite anche io, le ginnaste italiane. Alice D’Amato, Manila Esposito e le loro compagne moltiplicheranno la popolarità della ginnastica nel vostro paese. Già c’era molta attenzione, ma niente come una medaglia olimpica trascina un movimento. E voi ne avete vinta più di una!". Parola di Nadia Comaneci.

Nadia Comaneci aveva 14 anni quando strabiliò a Montreal ’76
Nadia Comaneci aveva 14 anni quando strabiliò a Montreal ’76

Il mito. Quando si scrive per i lettori, mai commettere l’errore di dare per scontato che tutti sappiano tutto. Dunque, riassumo brevemente, magari a beneficio di chi, fortunatamente, è nato dopo! Nadia Comaneci arrivò ad incantare il mondo nel remoto 1976. Veniva dalla Romania del dittatore Ceausescu. Aveva 14 anni 8 mesi e 6 giorni quando debuttò alla Olimpiade di Montreal. In un attimo diventò leggenda: fu la prima ginnasta nella storia ad ottenere un 10 come punteggio (per un esercizio alle parallele asimmetriche). Il computer era tarato fino a 9,95, non era previsto il voto supremo: sul tabellone le diedero…1,00 ma tutti capirono.

In carriera ha vinto cinque ori olimpici, tre argenti e un bronzo. Due i titoli mondiali, nove quelli europei. In vita ha subito le angherie del regime comunista: fu persino costretta, giovanissima, a diventare l’amante di uno dei figli di Ceausescu. Scappò avventurosamente dal suo paese prima della caduta del regime. Adesso è cittadina americana, fa un sacco di cose e ovviamente ovunque metta piede trova qualcuno pronto a chiederle se sia stata più brava lei o Simone Biles, l’eroina della ginnastica 4.0. Figuriamoci se non glielo ho domandato pure io.

Il dialogo. "Eh, è l’interrogativo che mi viene rivolto sempre, a maggior ragione adesso che Simone è tornata al suo splendore assoluto".

E lei cosa risponde?

"Intanto sono felice per la donna Biles, ha superato difficoltà enormi, ha scalato la sua montagna a mani nude. È stata bravissima. Anche io ho conosciuto la sofferenza, capisco cosa ha provato".

Ma è più grande Nadia o Simone?

"Sa che nel referendum internazionale promosso dalla associazione mondiale dei giornalisti siamo state candidate entrambe per il titolo di campionessa del secolo? Va già bene così, è un onore essere accostata a lei".

Suppongo sia reciproco. Che effetto le ha fatto vedere ragazze italiane sul podio olimpico della ginnastica? Non ci eravamo abituati.

"Anche io mi chiedevo, in passato, come mai nella artistica solo Vanessa Ferrari fosse riuscita ad emergere. Dico nella artistica perché nella ritmica l’Italia è molto forte da anni. Tra l’altro è un peccato che Vanessa non sia qui a Parigi, lei che è stata la bandiera del vostro movimento".

Che impressione le hanno fatto D’Amato ed Esposito?

"Hanno talento. È evidente che da voi è cresciuta una cultura che riconosce i valori profondi, intimi della ginnastica. Dietro ogni grande risultato c’è il lavoro di tante persone, ma poi tocca alle singole persone. D’Amato ed Esposito questo hanno fatto. Adesso saranno modelli da imitare per bambine e adolescenti. È una cosa bellissima".

E poi hanno battuto Simone Biles.

"Alice ha battuto tutte. Comunque sa una cosa?".

Dica.

"L’americana l’oro alla trave non l’ha mai vinto. Io l’ho vinto due volte…"

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